Sinistra alla portoghese
con maggioranza assoluta

Miracolo a Lisbona, dove un partito della sinistra riformista ha appena conquistato la maggioranza assoluta in Parlamento. Già, perché i 117 deputati del Partito Socialista eletti domenica 30 gennaio sono un caso unico in Europa.

Miracolo a Lisbona, Assemblea del Parlamento portoghese

Assemblea del Parlamento portoghese

Con le socialdemocrazie in forte difficoltà ovunque. Al punto che non riescono a ritrovare un ruolo nemmeno in un paese come l’Inghilterra, dove il governo è nelle mani di un imbarazzante conservatore come Boris Johnson. Uno che, in tempi di pandemia, ha partecipato a 17 feste organizzate nella sede del governo, trasformando – come ha scritto un giornale – il numero 10 di Downing street in un “discoteca clandestina”. Il problema è che i laburisti, divisi fra centristi moderati alla Blair e movimentisti radicali alla Corbin, hanno perduto troppi elettori e non riescono a risalire la china.

Miracolo a Lisbona, Antonio Costa

Antonio Costa

Esattamente il contrario di quanto è avvenuto in Portogallo, dove Antonio Costa, segretario socialista da novembre 2014 e capo del governo da novembre 2015, è riuscito, elezione dopo elezione, a riguadagnare elettori al suo PS. 33% dei voti e 86 deputati il primo anno, 38% e 108 deputati nel 2019. Maggioranza assoluta domenica scorsa con il 41,7% e 117 deputati.

«Grazie per la fiducia», ha detto Costa subito dopo il risultato. Parole che possono sembrare banali, ma non lo sono e, a ben guardare, contengono la chiave della vittoria. Infatti il leader socialista – per dare stabilità al governo senza dipendere dalla sinistra radicale e dai suoi voti in Parlamento – ha fatto una campagna elettorale puntata sulla stabilità di governo e quindi sull’autosufficienza del Partito Socialista. E alla fine, contro tutte le previsioni, gli elettori hanno dato al Partito socialista portoghese proprio quella maggioranza assoluta che Costa aveva chiesto con tanta insistenza. A farne per prima le spese è stata soprattutto la sinistra radicale. Con il Bloco de Esquerda che ha perduto due terzi dei suoi parlamentari.

Miracolo a Lisbona, Andrè Ventura

Andrè Ventura

La cosa da sottolineare è che Costa non ha fatto annunci e promesse. Si è presentato agli elettori con la proposta di Bilancio dello Stato per il 2022 che BE e PCP gli avevano bocciato in Parlamento ritenendola insufficiente e provocando le elezioni anticipate. Da premier uscente, ha fatto di quella proposta il programma elettorale del Partito Socialista. Una proposta aperta al ceto medio e ai giovani, ma anche con misure di sostegno per i ceti più deboli che mantengono il PS nel perimetro di sinistra.

Esattamente come la difesa della Sanità pubblica, gratuita e uguale per tutti, difesa contro le richieste di ulteriori aperture ai privati che arrivavano dal PSD e dalla destra. D’altra parte, il leader socialista in 6 anni di governo ha sempre cercato di conciliare sostenibilità dei conti pubblici e misure in favore delle fasce più deboli. Svoltando a sinistra ogni volta che potevano i suoi esecutivi hanno quindi aumentato, anche se di poco, pensioni e stipendi, rafforzato la Sanità pubblica che ha retto a Covid. Non a caso il Portogallo ha vaccinato più di tutti in Europa. Alla fine, gli elettori che domenica 30 gennaio hanno votato nonostante la pandemia (l’astensionismo è sceso al 42 per cento) hanno premiato il buon governo con la maggioranza assoluta alla sinistra riformista.

Adesso, se c’è una cosa che preoccupa nella nuova Assemblea Legislativa portoghese è il grande balzo in avanti (da 1 a 12 deputati) di Chega, il partito di estrema destra di André Ventura, che minaccia di «far tremare il sistema» e promette al governo un’opposizione dura, non quella “fofinha” (carina) della sinistra radicale…