Una mina dopo l’altra. Rischia di svanire la “conquista storica” del governo populista e il sogno, tenuto nel cassetto, del Quirinale. M5S e Lega potrebbero eleggere nel 2022 il successore di Sergio Mattarella con i numeri dell’attuale Parlamento, ma dovrebbero quasi completare la legislatura, con un mandato fino al 2023.
![Quirinale. il Quirinale](https://www.sfogliaroma.it/wp-content/uploads/2019/02/Quirinale-300x212.jpg)
Il Quirinale
Sono tante le mine, soprattutto le “mine interne”, in grado di far saltare il governo Conte-Di Maio-Salvini, il primo esecutivo populista italiano e il primo dell’Europa occidentale. I contrasti tra il M5S e la Lega sono continui, a ripetizione. In testa c’è il dissenso dirompente sulla Tav (la linea dell’alta velocità ferroviaria Torino-Lione). Matteo Salvini si è pronunciato con un netto sì: «L’opera va finita». Luigi Di Maio ha immediatamente replicato con un perentorio no: «Finché ci sarà il Movimento al governo, la Tav non si farà».
La lista dei contrasti è lunga: la richiesta di autorizzazione a procedere contro Salvini, la scelta tra Maduro e Guaidò in Venezuela, l’autonomia regionale differenziata, l’indipendenza della Banca d’Italia, le trivelle petrolifere nel mare Adriatico, i termovalorizzatori per eliminare i rifiuti urbani, l’ecotassa sulle automobili, la costruzione delle grandi opere pubbliche autostradali. Salvini, alfiere dell’identità imprenditoriale leghista, è per “fare”. Di Maio, interprete dello spirito ambientalista grillino, è per “vietare”.
![Quirinale, Luigi Di Maio e Matteo Salvini](https://www.sfogliaroma.it/wp-content/uploads/2019/02/Luigi_Di_Maio_and_Matteo_Salvini.jpg)
Luigi Di Maio e Matteo Salvini
Di Maio è in forte difficoltà a fronteggiare il crescente scontento dell’ala ortodossa e giustizialista grillina (Di Battista e Fico operano continue spallate). Otto mesi di governo hanno logorato il Movimento 5 stelle mentre la Lega spopola. Il centro-destra a guida Salvini ha stravinto nelle regionali in Abruzzo mentre il M5S ha dimezzato i voti. Può essere un antipasto delle elezioni europee: un sondaggio di Ipsos pubblicato dal ‘Corriere della Sera’ conferma il “sorpasso” dei leghisti rispetto ai cinquestelle: 34% dei voti contro il 25%. L’imputato del crollo è Di Maio.
Così il capo politico del M5S, vice presidente del Consiglio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico sta indurendo i toni e le posizioni verso Salvini, il compagno-antagonista al governo con lui. Di Maio sta cercando di recuperare terreno in vista delle elezioni europee di maggio ed è meno attento a cercare di trovare una mediazione con Salvini, come è avvenuto nei mesi scorsi su varie questioni cruciali: immigrati, sicurezza, reddito di cittadinanza, livello del deficit pubblico, condono fiscale.
La caduta del governo, però, sarebbe un brutto colpo per la credibilità di tutti e due i vice presidenti del Consiglio. Di qui la necessità di trovare “la quadra”: quella di un governo di legislatura. Qualche segnale c’è, come il disegno di legge costituzionale approvato al Senato per ridurre il numero dei parlamentari. Con questo Parlamento Salvini e Di Maio possono eleggere anche il presidente della Repubblica. Nella Seconda Repubblica il Quirinale, l’importantissimo crocevia della politica italiana, è sempre stato un presidio del centro-sinistra.
![Quirinale, Giuseppe Conte](https://www.sfogliaroma.it/wp-content/uploads/2019/01/Conte.jpg)
Giuseppe Conte
Di Maio e Salvini hanno avuto una prova della centralità del Quirinale dopo le elezioni politiche del 2018. Nonostante fossero i vincitori, Sergio Mattarella ha affidato l’incarico di presidente del Consiglio a Giuseppe Conte e “il governo del cambiamento” ha potuto faticosamente decollare solo accantonando la candidatura a ministro dell’Economia di Paolo Savona, euroscettico e fino a poco tempo prima fautore dell’uscita dell’Italia dall’euro. Ora il presidente della Repubblica fa di tutto per difendere l’amicizia con la Francia e l’autonomia della Banca d’Italia dalle spallate soprattutto di Di Maio. Ma per tentare di eleggere il successore di Mattarella, l’esecutivo M5S-Lega dovrà ricalibrare le forze e i programmi Il futuro capo dello Stato potrebbe avere i tratti di Giuseppe Conte, apprezzato presidente del Consiglio da alcuni visto come nuovo capo politico dei cinquestella.
All’inizio Di Maio e Salvini annunciarono la volontà di governare “per cinque anni” per cambiare l’Italia, combattere le élite, abbattere privilegi. Adesso i molti ostacoli (la recessione economica in testa) fanno apparire come molto difficile ma non impossibile questo traguardo. Salvini ha rassicurato Di Maio: la Lega ha confermato l’alleanza di centro-destra con Silvio Berlusconi solo per le elezioni amministrative ma continuerà a collaborare con i cinquestelle nel governo nazionale. Niente crisi di governo dunque, sotto la spinta della vittoria in Abruzzo e dei sondaggi favorevoli per le europee: «Non penso che il Movimento abbia alcunché da temere». Avanti insieme, salvo imprevisti.