Fuori Conte da Palazzo Chigi. Via libera a «un governo istituzionale» o a «un esecutivo di emergenza». Matteo Renzi e Matteo Salvini, nelle scorse settimane, hanno lavorato da fronti opposti per disarcionare Giuseppe Conte e portare alla presidenza del Consiglio un personaggio come Mario Draghi o come Dario Franceschini.
Ma la convergenza tra il segretario della Lega (all’opposizione) e il leader di Italia Viva (nella maggioranza) si è rotta, almeno per ora. Salvini ha insistito per costruire un «governo istituzionale» anche dopo lo scoppio dell’epidemia del Coronavirus, un ministero per affrontare l’emergenza economica e sanitaria perché il governo Conte due non è capace di amministrare nemmeno «la normalità». La Lega, invece, vuole portare «il paese fuori dal pantano, per accompagnare il paese al voto».
Renzi, però, ha scaricato Salvini nella richiesta di un governo istituzionale. Teme l’impopolarità e l’accusa di irresponsabilità verso una eventuale sfiducia al governo giallo-rosso fatta proprio ora. Così non parla più di proporre una mozione di sfiducia al ministro della Giustizia Bonafede, capo delegazione cinquestelle, né tantomeno al governo: «Oggi è il momento della massima solidarietà verso chi
soffre «negli ospedali» e verso chi è in crisi «per la cancellazione di ordini, prenotazioni e fatturato». Non solo. Dal Pd e dal M5S è giunto un secco no al governo istituzionale. Anche Giorgia Meloni, con alle spalle Fratelli d’Italia in grande ascesa di consensi, ha bocciato il governo istituzionale come un «inciucio», invece ha chiesto la crisi e le elezioni politiche anticipate.
Salvini è rimasto isolato. Il presidente del Consiglio Conte, in una intervista al Fatto, ha bocciato come «logore ed equivoche» le formule di governo di unità nazionale e di governissimo. Ha chiosato: «Tentare di dare spallate o proporre ammucchiate è irresponsabile» soprattutto perché l’Italia è impegnata a combattere contro l’infezione del Covid-19.
Salvini così è rimasto solo. Se il segretario della Lega ha avanzato l’ipotesi di un governo istituzionale a Sergio Mattarella, quando è andato a trovarlo al Quirinale, deve aver trovato scarso consenso. La maggioranza per sostenere in Parlamento un governo istituzionale non c’è. Così il presidente del Consiglio Conte continua a galleggiare tra la fobia del Coronavirus e i rischi di isolamento internazionale, tra una economia già debole e il pericolo di un collasso per il Nord semiparalizzato dal virus giunto dalla Cina. Non solo. Per la guerra civile in Libia e per il conflitto in Siria potrebbe arrivare una nuova ondata di migranti in Europa e in Italia.