Salvini centauro
moderato-populista

Cambia, cambia moltissimo. Salvini moderato affianca Salvini populista. Il segretario della Lega mantiene sempre la bussola sovranista, ma ammorbidisce i toni e, alcune volte, anche i contenuti. Dall’opposizione indossa gli abiti del premier ombra.

Salvini moderato, Matteo Salvini

Matteo Salvini

Il 26 gennaio punta al colpo grosso, vuole espugnare la “roccaforte rossa” dell’Emilia Romagna. L’impresa non sembra impossibile. Il Resto del Carlino ha dato conto di un sondaggio sulle elezioni regionali in Emilia Romagna e ha parlato di “testa a testa”. Stefano Bonaccini, Pd, sostenuto dal centro-sinistra, sarebbe al 45,5% dei voti; Lucia Borgonzoni, Lega, appoggiata dal centro-destra veleggerebbe al 44%. Il M5S si sfalderebbe: raccoglierebbe appena il 7%.

Dopo aver trionfato in Umbria, altra storica regione ex rossa (37% dei voti al Carroccio, Donatella Tesei eletta governatrice col 57,5%), Matteo Salvini marcia sull’Emilia Romagna, da sempre dominio incontrastato del Pci-Pds-Ds-Pd. La bussola è la critica all’Unione europea, l’attenzione ai problemi dei ceti produttivi nel tritacarne di tasse pesantissime, le paure dei lavoratori per la crisi economica, i timori per gli immigrati da parte dei precari e degli anziani. Ma basta con i toni estremisti, con le sparate modello destra nazionalista e razzista. I temi della conversione moderata di Salvini sono soprattutto quattro.

Salvini moderato, Mario Draghi

Mario Draghi

Europa. Salvini ha messo in cantina l’uscita dell’Italia dall’euro. Vuole cambiare ma non più cancellare l’Unione europea. Si è spinto fino ad elogiare Mario Draghi, teorico dell’irreversibilità dell’euro. Anzi, non ha scartato l’elezione al Quirinale per l’ex presidente della Bce (Banca centrale europea): «Draghi presidente della Repubblica? Why not». Dunque: «Perché no».

Razzismo. Ha condannato «ogni genere di violenza rossa o nera», la politica fondata sull’odio. Ha ottenuto d’incontrare Liliana Segre, l’anziana senatrice a vita oggetto di una valanga d’insulti su Internet perché ebrea e sfuggita allo sterminio nazista. L’ha sommersa di elogi: «Segre è un modello, un esempio. È da cretini negare l’Olocausto».

Liliana Segre

Chiesa cattolica. Si è detto «commosso» dall’apertura al dialogo lanciata dal cardinale Camillo Ruini. Ha detto di cercare il dialogo «con i vescovi, con il mondo cattolico», un rapporto finora costellato solo da contrasti per le sue posizioni di chiusura dei porti italiani ai migranti africani e medio orientali.

Sud. Ha confermato e rilanciato la svolta da Lega Nord a Lega nazionale con una grande attenzione al Mezzogiorno, un tempo liquidato con toni sprezzanti verso «i terroni». Dall’opposizione ha chiesto al governo giallo-rosso di mobilitarsi per salvare la ex Ilva di Taranto: la chiusura «sarebbe un danno incalcolabile». Ha sottolineato: «Se non riparte l’economia al Sud, è un dramma per tutta l’Italia».

Salvini moderato? L’interessato con La Stampa ha smussato: «Siete voi giornalisti che almanaccate sempre con le etichette». Ha aggiunto: «Ma poi che vuol dire essere moderati? Sono moderato perché dialogo con i vescovi  e con la signora Segre?». Un fatto è certo: Salvini sulla Ue, gli ebrei e la Chiesa cattolica si è nettamente distinto dall’estremismo della destra antagonista italiana ed europea. Riconosce libertà, democrazia, uguaglianza religiosa ed etnica per tutti. Si accredita verso la classe dirigente italiana ed Europea e verso gli elettori moderati.

Certo continua ad attaccare a testa basta il Pd, il M5S, il governo giallo-rosso e soprattutto Giuseppe Conte. Anzi, al presidente del Consiglio riserva colpi virulenti e offese. Lo accusa di «tradimento» e di «poltronismo». Lo definisce «un omino» alla guida di «un governo abusivo».

Operai dell’ex Ilva di Taranto in sciopero

Salvini vuole tornare a Palazzo Chigi ma come presidente del Consiglio al comando di un esecutivo di centro-destra con il Carroccio primo partito italiano. È a caccia di altri elettori delusi di sinistra, centristi e cinquestelle. Anche per questo è arrivata la conversione moderata mantenendo però alti i toni populisti (come sta facendo nei comizi in Emilia Romagna) che riscaldano i cuori del ceto medio impoverito dalla crisi e inferocito verso le élite.

Salvini è un centauro per metà populista e metà moderato. Cavalca il boom di consensi. Alle elezioni europee l’ha spuntata con il 34% dei voti (ottenne il 17% nelle politiche del 2018). Può fare bingo in Emilia Romagna e alle elezioni anticipate, se il Conte due si sgretolerà per il naufragio nella principale regione rossa o per i continui contrasti interni.