“Raggi faccia 3 cose
altrimenti frana”

«Deve cambiare. Se va avanti così va a sbattere, è finita». Sento un mio amico al telefono dopo vari mesi. Parla di Virginia Raggi, ha votato per lei alle elezioni di un anno fa per il sindaco di Roma. Ha riposto molte speranza nel M5S. Adesso è sconfortato: «La Raggi è sommersa da giuste critiche. La città affonda nel degrado. Funziona tutto male! Certo ha un mandato molto difficile da svolgere, i precedenti sindaci di centro-sinistra e di centro-destra hanno distrutto Roma. C’è stata perfino la corruzione politica e criminale, c’è stata Mafia Capitale».

Autobus 6Obietto: «Non ha fatto nulla in quasi un anno di mandato da sindaca. Eppure è stata eletta trionfalmente con il 67% dei voti, ha conquistato una maggioranza assoluta in Campidoglio, la sua giunta cinquestelle potrebbe fare quello che vuole. Praticamente, invece, non funziona quasi niente». Mi interrompe: «Di che parli?». Ecco un esempio: «Prendere un autobus è diventata un’impresa complicata, avere le strade praticabili e pulite pure. Chiedere una carta d’identità in un ufficio comunale fa venire la pelle d’oca solo al pensiero di dover affrontare il caos burocratico dei municipi…». La risposta è secca: «Non può più prendere tempo. È sindaca di Roma, deve muoversi. Deve uscire dall’immobilismo!».

Non è semplice. La sua cattiva fama si allarga a tutti i continenti: «Perfino i giornali americani e cinesi la criticano. Non si può certo accusarli di essere prevenuti come fa Beppe Grillo, in molti casi, con i giornalisti della stampa e delle televisioni italiane…».

Dà la sua ricetta: «La Raggi deve muoversi subito su temi concreti, che incidono sulla carne dei cittadini». Cominciamo dagli autobus: «Alcune volte non passano affatto, molte altre volte transitano in grave ritardo e quando riesci a salire su un autobus è strapieno fino all’inverosimile. Solo sulla metropolitana si può fare affidamento, sugli autobus dell’Atac invece è impossibile. Ho perfino aspettato per un’ora e 35 minuti il ‘49’ al capolinea di piazza Cavour. Non è mai arrivato. Mentre chiamavo lo 060606, il numero verde del comune di Roma, mi dicevano o che era già arrivato o che stava per arrivare! Con me c’erano una quarantina di persone infuriate. Una vergogna!».

Replica: «È arduo muoversi in una situazione devastata dal Pd e dal centro-destra. C’è da fare i conti con il dissesto dell’Atac, con il deficit cronico dell’azienda, con il debito comunale enorme». Poi avanza un’idea: «Ma qualcosa d’importante si può fare. Mettere, ad esempio, dei controllori sugli autobus per far pagare il biglietto». La proposta è ottima, da condividere: «Con tanti dipendenti l’Atac ne può utilizzare un centinaio per controllare i biglietti. I dati dicono che l’evasione a Roma ha raggiunto vette altissime: ben oltre il 40% dei passeggeri non paga le corse!». Annuisce: «Esatto. Vanno fatti pagare i biglietti. Con i controllori all’opera si otterrebbe un doppio risultato positivo: si aiuterebbero le deficitarie casse dell’Atac perché, al di là delle multe, la sola presenza dei controllori spingerebbe gli evasori a comprare i biglietti e si darebbe sicurezza alle tante donne e ai tanti anziani timorosi di viaggiare sugli autobus per paura di fare brutti incontri».

Poi c’è il capitolo delle strade dissestate, delle buche. Anche questo è un tema complicatissimo. Ma avanza un’altra proposta: «I soldi per sistemare tutte le strade non ci sono, al massimo si possono chiudere le buche. Ma anche qui la sindaca potrebbe scegliere un punto per cominciare. Individui una strada importante e la rimetta in sesto, dimostrando così che si può voltare pagina. Marino, ad esempio, rifece la Panoramica. La strada che collega Prati con Monte Mario era franata, così l’importante via fu riaperta dopo un lungo periodo di chiusura che aveva mandato in tilt il traffico di mezza città. E poi..».

Quel “poi” mi incuriosisce: «Hai una terza proposta in mente?». Non mi delude: «Mi arrovello sul problema degli asili nido. Tutti dicono di voler aiutare le famiglie e le mamme alle prese con bambini piccoli. Gli asili nido costano una tombola a un comune lavoratore, mentre evasori che viaggiano in Porsche hanno il servizio gratis per i figli grazie all’Isee, l’indicatore che serve a valutare la situazione economica di una famiglia per ottenere una prestazione sociale agevolata. Nella dichiarazione Isee ‘dimenticano’ qualche reddito e il gioco è fatto». La soluzione? Sembra semplice: «Vanno fatte delle verifiche, degli accertamenti, tipo quelli fiscali dell’ Agenzia delle entrate sulla dichiarazione dei redditi».

La Raggi farà qualcosa? È fiducioso: «Speriamo, altrimenti frana!». Se la sindaca di Roma leggerà queste proposte già sarà un passo avanti. Potrebbe cominciare un cammino virtuoso. Beppe Grillo è molto preoccupato per il caso Roma, perché qui il M5S si gioca la sua credibilità di forza di governo. Un fallimento nella capitale potrebbe compromettere il progetto di conquistare il governo nazionale.

R.Ru.