Una mappa Internet
sugli orrori di Roma
occupata dai nazifascisti

Ora c’è anche una lugubre mappa, da via Rasella alle Fosse Ardeatine, da via Tasso alla Pensione Oltremare. Informare e documentare per non dimenticare gli orrori dell’occupazione nazifascista di Roma dal settembre 1943 (subito dopo l’armistizio firmato da Badoglio con gli angloamericani) al giugno del 1944 (la liberazione della città con l’ingresso delle truppe statunitensi).

Locandina di presentazione della nuova piattaforma www.fosseardeatine80anni.it

Una nuova piattaforma Internet, presentata mercoledì 24 aprile al Teatro Porta Portese di Roma, ricostruisce quei tragici avvenimenti di 80 anni fa ricordando i fucili nazifascisti, le azioni dei partigiani e le terribili rappresaglie degli occupanti con uccisioni e rastrellamenti. La piattaforma, promossa dalla Regione Lazio e realizzata dall’Associazione Modem, fornisce anche una mappa dei principali punti della capitale teatro della lotta tra i partiti antifascisti e il nazifascismo. I nomi sono sinistramente famosi: via Rasella (teatro dell’attentato più importante contro gli occupanti nazisti), Palazzo del Viminale (sede del ministero dell’Interno), Pensione Oltremare (la centrale dei fascisti della Banda Koch), via Tasso (la caserma e il carcere della Gestapo), Ghetto Ebraico (la zona di Roma in prevalenza abitata da ebrei), Carcere di Regina Coeli, Mausoleo delle Fosse Ardeatine (la ex cava di pozzolana nella quale i nazisti trucidarono 335 persone come rappresaglia a via Rasella).

Tra i 335 massacrati alle Fosse Ardeatine ci furono partigiani, antifascisti, ebrei. Molti furono selezionati con cura per ragioni politiche tra gli imprigionati a via Tasso e a Regina Coeli, tanti altri furono presi a caso per strada o in carcere. È importante ricordare quei fatti tragici perché non si ripetano mai più. Ancora adesso ogni tanto spunta un singolare revisionismo post fascista. Su via Rasella, ad esempio, qualche mese fa c’è stata una “scivolata” del presidente del Senato Ignazio La Russa che tentava di rivedere in parte i connotati dell’attentato partigiano. Una “scivolata” sanzionata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e rettificata in seguito dallo stesso La Russa.

Via Tasso, Immagine da un documentario sulla strage delle Fosse Ardeatine

Immagine da un documentario sulla strage delle Fosse Ardeatine

Pino Nazio, curatore dei contenuti del progetto della nuova piattaforma Internet, mercoledì 24 aprile, come precisa un comunicato stampa, ha illustrato gli elementi storici della strage delle Fosse Ardeatine; Alessandro Macci che ha curato la struttura e ha ideato la grafica del sito, ha descritto la guida logistica alla piattaforma e le sue funzionalità.

Gli altri ospiti dell’incontro sono stati Germana Napoleoni dell’ANFIM (Associazione nazionale della famiglie martiri), nipote di Angelo Galafati, partigiano di “Bandiera rossa” ucciso alle Fosse Ardeatine, Angelo Nazio, partigiano – gappista dell’VIII zona di Roma – che ha portato una testimonianza diretta di quegli anni e Tonino Tosto che ha offerto ai partecipanti una breve performance del suo spettacolo “1944: Roma libera”.

La piattaforma è nata per essere un supporto per tutti coloro che vogliono approfondire la storia degli anni dell’occupazione nazifascista di Roma che ha avuto nell’eccidio delle Fosse Ardeatine – come nel Rastrellamento del Ghetto e nel Rastrellamento del Quadraro – gli eventi più drammatici.

R.Ru.