Sos Cocer Marina
a Mattarella

Il Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza) della Marina chiede l’intervento di Sergio Mattarella. Sul tema della Rappresentanza Militare in fase di abrogazione ha inviato una richiesta formale di incontro con il Presidente della Repubblica.

Cocer, Sergio Mattarella e Guido Crosetto

Sergio Mattarella e Guido Crosetto

Vi è infatti da parte del Cocer la convinta affermazione positiva del lavoro svolto sinora negli anni e dei risultati ottenuti nonché l’orgoglio di aver partecipato alla crescita democratica delle Forza Armate nei suoi 46 anni di storia.

La chiusura del Cocer avverrà a norma di legge all’atto della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministro della funzione pubblica che stabilisce la rappresentatività dei nuovi sindacati militari. Tra le righe si legge anche una sorta di preoccupazione per una mancanza di continuità e il rischio di fatto di vuoto rappresentativo.

Il capo supremo delle forze armate dedicherà del tempo per riconoscere l’onorevole lavoro svolto in questi anni a servizio del personale militare e concedere dignità a questa gloriosa istituzione? Lo scopriremo presto.

Antonello Ciavarelli

«Il senso della delibera – spiega Antonello Ciavarelli tra i più anziani del Co.Ce.R. interforze – credo sia quello di rivendicare la dignità e l’orgoglio di essere appartenuti ad una storica istituzione. Ci auguriamo che l’esperienza positiva di questi 46 anni di vita rimanga come base per il futuro delle nuove associazioni e che possa essere concessa una uscita di scena con dignità e non quasi fossimo dei rottamati. Purtroppo nonostante le richieste deliberate, il ministro Crosetto non ha mai incontrato il Co.Ce.R. se non all’inizio del suo mandato. Di fatto si rischia un vuoto di Rappresentatività perché a norma di legge i distacchi e i permessi (che consentono ai sindacati di lavorare) sono pagati con il contratto di lavoro e quindi a valle di tale attività, cioè dopo il gennaio 2025. Inoltre la percentuale di adesione nelle forze armate è bassa anche perché – e qui sta il vero paradosso dei paradossi! –  non è ancora stato approvato il decreto interministeriale che ne regola l’attività e le modalità di pagamento delle trattenute che devono essere oggetto del

Giorgia Meloni sui banchi del governo al Senato

conteggio. A parte i primi curiosi o sensibili alle tutele, il personale è disorientato e non sa se, come e perché iscriversi ai sindacati. Dopo le prime iscrizioni, quindi, a causa di questa confusione, si fa fatica a far metabolizzare tutto ciò al personale nonché il senso della partecipazione diretta. La legittimazione da parte del presidente della Repubblica per quello che è stata l’istituzione della rappresentanza militare potrà essere sicuramente la base su cui fondare le radici delle nuove associazioni sindacali».

E chissà che il Cocer non abbia vita più lunga del governo Meloni uno. Le elezioni europee sono alle porte e non si esclude che, se la Lega venisse sorpassata da Forza Italia e se la Meloni subisse un calo di consensi, con tutti i grattacapi e le frizioni tra politica e magistratura, dai test attitudinali alle inchieste che coinvolgono esponenti del governo, non siano maturi i tempi per un Meloni due o per uno scenario politico completamente diverso.