Pesaro è Capitale
della cultura 2024.
Vale bene una visita

Pesaro, Il lungomare di Pesaro

Il lungomare di Pesaro

Sabbia dorata, mare azzurro, colline e promontori verdi, e all’interno tanta arte e storia con musei meravigliosi. Questa è Pesaro, Capitale italiana della cultura 2024. Patria di Gioacchino Rossini, città Creativa della Musica Unesco dal 2017, Pesaro ha origini antichissime.

Divenuta colonia romana nel 184 a.C., come Julia Felix, è una vivace metropoli ma con la qualità della vita di una provincia. Più di trecento gli eventi e gli appuntamenti che offrono un motivo in più per visitare questo piacevole centro delle Marche affacciato sul mare Adriatico. Tra questi la super edizione del Rossini Opera Festival in agosto, la grandiosa mostra monografica di un campione trascurato del manierismo: l’urbinate Federico Barocci e all’inizio la prima nazionale della performance the Life of Marina Abramovich e il festival della bellezza diretto da Massimo Recalcati.

I fuochi biologici

Un evento svoltosi al parco Miralfiore degno di essere ricordato è stata l’installazione ambientale Spark – Ritornano le lucciole, per la prima volta in Italia. Fuochi d’artificio organici dell’artista olandese Daan Roosegaarde, ispirati dalla magica luce delle lucciole e dal desiderio di preservare il tradizionale rituale dei fuochi d’artificio dando loro una svolta green e sostenibile.

E poi Pesaro merita una visita solo per gustare le sue squisitezze enogastronomiche per tutti i palati. Facciamo solo due esempi. Stefano Ciotti, chef e patron di Nostrano, offre una cucina fantasiosa, ingredienti local, impiattamenti arditi, una certa eleganza negli interni con vista mare, proprio a due passi dalla famosa scultura di Gio’ Pomodoro. E poi la cucina di Rossini al bistrot con piatti classici della tradizione  locale come il famoso filetto, con foie gras d’anatra e salsa Perigord che si assapora mentre Cesare ed Eliana ti raccontano la fama di Rossini gourmet che amava la buona cucina, e che viaggiando per le corti di tutta Europa aveva sperimentato molto dell’eccellenza europea, portando a Pesaro prodotti e sapori da tutta Europa, un vero antesignano degli ambasciatori del gusto.