Capolavori di Monet
dal Musée Marmottan

Il colore, la luce, lo spazio. Il Complesso del Vittoriano a Roma ospita 60 quadri di Claude Monet (1840-1926). Fino all’11 febbraio 2018 si potranno ammirare i capolavori che il padre dell’Impressionismo francese custodiva nella sua casa-atelier a Giverny in Normandia, provenienti dal Musée Marmottan di Parigi, le tele che il figlio donò al museo.

Monet, 1899

Claude Monet, 1899

Monet si rifugiò nel piccolo paese di Giverny a poco più di 40 anni, dopo aver a lungo viaggiato per il mondo. Nel terreno accanto alla sua casa, più volte ritratta nei suoi dipinti, si fece costruire un laghetto e un giardino che curava lui stesso con grande passione: «Il mio giardino è un’opera lenta, perseguita con amore. E non nascondo che ne vado fiero».

La mostra racconta la sua vita, i suoi interessi, le sue passioni private. I quadri esposti sono caricature, ritratti dei figli, paesaggi rurali ed urbani, gli amatissimi fiori del suo giardino, i salici piangenti, le ninfee, il ponticello giapponese. Paul Cézanne, un altro celebre pittore impressionista, diceva: l’arte deve dare «il brivido della durata». Monet è riuscito perfettamente in questa impresa.

Claude Monet, Caricatura di Henri Cassinelli, Rufus Croutinelli

Monet, si legge sul sito della mostra, trasformò la pittura en plein air in rituale di vita e – tra la luce assoluta e la pioggia fitta, tra le minime variazioni atmosferiche e l’impero del sole – riuscì a tramutare i colori in tocchi purissimi di energia, riuscendo nelle sue tele a dissolvere l’unità razionale della natura in un flusso indistinto, effimero eppure abbagliante.

Il percorso espositivo rende conto, oltre che dell’evoluzione della carriera di Monet, anche delle sue molteplici sfaccettature, restituendo la ricchezza artistica della sua produzione. Dalle celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 ai paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville – e delle sue tante dimore; dai ritratti dei figli alle tele dedicate ai fiori del suo giardino, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.

Claude Monet, Ninfee e ponticello giapponese

Tra i capolavori in mostra: Portrait de Michel Monet bébé (1878), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londres. Le Parlement. Reflets sur la Tamise (1905).

Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, la mostra Monet, curata da Marianne Mathieu, è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e della Regione Lazio ed è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi.

 

Complesso del Vittoriano

Fino all’11 febbraio 2018

BIGLIETTI

Intero € 15,00 (audioguida inclusa)

Ridotto € 13,00 (audioguida inclusa)