Mogol sul terremoto:
«Ricostruiamo anche
con gli immigrati»

Mogol alla conferenza stampa

Mogol alla conferenza stampa

«Chi soffre va aiutato. Io l’ho sempre fatto. La solidarietà degli uomini è grande. Io dagli anni ‘80 gioco nella squadra di calcio dei cantanti e tutti gli incassi li abbiamo sempre devoluti in beneficenza». Mogol, all’anagrafe Giulio Rapetti, sollecita aiuti a San Severino Marche, una delle città del centro Italia colpite dal terribile terremoto dell’anno scorso. Il genio della musica italiana, in una conferenza stampa organizzata ieri al Grand Hotel Ritz di Roma, dà tutto il suo sostegno a “Ripartiamo insieme”, l’iniziativa organizzata dall’associazione Help con la partecipazione del Museo del Calcio Internazionale.

Ci sarà anche Mogol nella “tre giorni” di sport e di musica a San Severino Marche (il 6,7,8 ottobre) per aiutare la cittadina ferita dal sisma: sono ancora alcune migliaia i cittadini senza una casa e circa 1.000 gli edifici in parte o del tutto distrutti. Occorrono soldi e strutture per la ricostruzione solo in minima parte iniziata. Lo scrittore e il paroliere di tante strepitose canzoni di successo (in particolare quelle di Lucio Battisti) lancia anche una proposta: «Facciamo lavorare gli immigrati che ospitiamo. Ad esempio: dei capomastri in pensione possono insegnare ai profughi il mestiere di muratore così possiamo ridare vita alla città e loro possono integrarsi».

Conferenza stampa di presentazione

Conferenza stampa di presentazione

Rosa Piermattei, sindaco di San Severino Marche, è emozionata. Ha le idee chiare: «Ringraziamo degli aiuti, ci servono anche se noi siamo in prima fila nella ricostruzione. Il primo nemico da battere è la burocrazia che crea tanti intralci». Lancia un invito: «Venite a trovarci. Il centro storico è intatto. Abbiamo avuto uno strano terremoto a macchia di leopardo. San Severino è una miniera di opere d’arte e di cultura pochissimo conosciute. Venite e portateci un sorriso! Ci farà bene!». Maurizio Esposito, vice presidente del primo municipio di Roma Capitale, dà ragione alla sindaca: «La solidarietà fa bene. Io ne so qualcosa, ho vissuto il terribile e interminabile terremoto in Irpinia del 1980. La burocrazia intralcia e provoca danni: i fondi per la ricostruzione vanno affidati direttamente ai sindaci, così si velocizza tutto. Occorre anche fare attenzione alla correttezza nella gestione dei fondi. Serve una grande vigilanza perché a volte le donazioni dei cittadini non vengono utilizzate per la ricostruzione ma addirittura per altri capitoli di spesa!».

"Insieme" per San Severino Marche

“Insieme” per San Severino Marche

Il calcio aiuta. Il Museo del Calcio Internazionale sarà il 6,7,8 ottobre a San Severino Marche con i suoi preziosi cimeli, come le magliette di Pelè, di Maradona, di Tardelli. Sergio Brio, 1,90 di altezza e circa 100 chili di peso, ex fuoriclasse della Juventus, partecipa all’iniziativa di solidarietà. L’ex stopper dai contrasti durissimi con gli attaccanti avversari, si apre: «Bisogna spendersi per gli altri, soprattutto per chi ha bisogno. I calciatori sono personaggi strani, soprattutto quando smettono di giocare rischiano…Io sono impegnato ad aiutare chi soffre».

Anche la musica aiuta. Vincenzo Capua, giovane cantautore, è della partita. Premette: «Sono emozionato di sedere e parlare accanto al Maestro Mogol». Poi precisa: «Verrò anche io, sarò a San Severino Marche a cantare. Verrò con la mia band per portare un aiuto».

 

R.Ru.