Aria di rinvio
per vendita Alitalia

I tempi per la vendita di Alitalia si allungano. I sei mesi di tempo concessi ai tre commissari straordinari per chiudere l’operazione entro novembre di quest’anno saranno prorogati. La notizia non è ufficiale e non viene nemmeno confermata in via ufficiosa, ma venerdì primo settembre è uscito un ordine di servizio firmato da Luigi Gubitosi con il benservito al capo del personale Antonio Cuccioni, sostituito da Luciano Sale, responsabile del personale di Wind, società telefonica di cui Gubitosi è stato amministratore delegato. Ora, se il numero uno della troika che guida Alitalia ha deciso di licenziare il capo del personale, per mettere in quel ruolo chiave un suo uomo di stretta fiducia, evidentemente non pensa che il suo lavoro si concluderà a novembre.

Aereo Alitalia

Aereo Alitalia

Esattamente come avevamo previsto due mesi fa su questo giornale: «I commissari hanno un mandato di sei mesi, ma a novembre, verificata l’impossibilità di cedere la società, potrebbero chiedere una proroga, in modo da scavalcare le elezioni politiche del 2018 e lasciare la patata bollente al prossimo governo, quello che subentrerà all’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni».

Per conoscere i veri protagonisti della partita, quelli che sono realmente interessati a prendersi l’ex compagnia nazionale di bandiera, basterà comunque attendere un mese, il 2 ottobre, cioè il termine ultimo fissato dal bando di vendita per depositare le “offerte vincolanti d’acquisto”. In questi giorni si fa un gran parlare di Ryanair, anche perché l’amministratore delegato continua a ripetere in pubblico che farà di tutto per comprarsi l’Alitalia, ma prendendo solo 90 dei 120 aerei della flotta per non superare la quota di mercato fissata dall’Antitrust. Ryanair, come Etihad sembra tuttavia un finto pretendente.

Aereo Air Berlin

Aereo Air Berlin

Secondo Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano, «la proposta di O’Leary non ha senso operativo. Primo, perché l’Alitalia ha solo una quarantina di aerei e il resto è in leasing. Secondo, perché Ryanair non ha un solo Airbus, ma tutti Boeing 737-800. Quindi, le due flotte non sono integrabili». Allora il vero obiettivo di O’Leary sarebbe quello di chiamare in causa l’Antitrust europea e di lanciare così un avvertimento alla Lufthansa, interessata sia ad Alitalia che ad Air Berlin.  

Infatti l’ipotesi di un intervento del colosso tedesco per l’acquisizione dei pezzi pregiati di Alitalia e di Air Berlin circola in maniera sempre più insistente. Le due compagnie aeree sono in amministrazione straordinaria e in cerca di un acquirente. Ma Lufthansa, che è in corsa in entrambe le gare pubbliche e sta studiando il modo per accaparrarsi i due vettori falliti, dovrà superare lo scoglio Antitrust.

Aereo Lufthansa

Aereo Lufthansa

A questo punto, se il governo italiano insistesse nel voler vendere Alitalia così com’è per evitare “lo spezzatino” le regole europee della concorrenza diventerebbero un ostacolo insormontabile. Ma la scappatoia c’è. Per capirlo basta leggere il bando di vendita pubblicato dal ministero dello Sviluppo Economico in cui sono previste due opzioni. Una è la vendita della compagnia tutta intera, ma la seconda non esclude la divisione del gruppo in due. Da un lato la parte “aviation” (aerei, flotta, direzione e manutenzione) e dall’altra la parte “handling”, che si occupa del carico e scarico merci e dell’assistenza a terra ai passeggeri.

F.Sa.