Raggi sindaca
“incapace” travolta
dalla “monnezza”

Virginia Raggi

Virginia Raggi

Virginia Raggi, il più giovane sindaco nella storia della capitale, la prima donna ad aver conquistato il Campidoglio, potrebbe realizzare un altro record: annegare nel mare di “monnezza” che ha riempito la sua città. Alla vigilia del vertice europeo di Roma del 25 marzo scorso, organizzato per i 60 anni dei Trattati di Roma, la città si era guadagnata il primato europeo dei rifiuti, come scritto da Sfogliaroma.

Le ultime polemiche con il presidente della regione Lazio Luca Zingaretti sulle responsabilità dell’emergenza rifiuti non solo non servono a risolvere il problema, ma finiscono per consolidare l’idea che sindaca e giunta non siano in grado di governare Roma.

“Inadatti”, “incapaci”, “dilettanti”. Ormai sono questi gli aggettivi che vengono associati ai vertici dell’amministrazione capitolina. Ma un conto è se a lanciare l’equazione Raggi=incapace sono Renzi, Zingaretti e altri politici del Pd, un altro conto è se a farlo – come sta accadendo in questi giorni – sono persone al di fuori dei partiti, appartenenti al mondo dello spettacolo. Ieri Maurizio Costanzo è stato addirittura beffardo: «La sindaca Raggi è talmente incapace che i topi si sono messi d’accordo tra di loro per pulire la città».

Nicola Zingaretti

Nicola Zingaretti

Poche ore prima, era stata la volta di chi la sindaca l’ha vista all’opera da vicino, l’ex assessore all’Ambiente Paola Muraro. La signora ha approfittato del nuovo clima per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Sui rifiuti l’emergenza era annunciata…». La situazione attuale «è colpa di una classe dirigente improvvisata che non conosce la città».

Le parole della Muraro fanno il paio con quelle di un altro ex membro della giunta Raggi, Paolo Berdini, assessore all’Urbanistica costretto alle dimissioni dopo uno sfogo registrato da una giornalista de “La Stampa”, parole smentite dall’interessato dopo la pubblicazione, ma confermate da un nastro esibito  dal quotidiano. Il professor Berdini aveva detto che la sindaca era “impreparata”.  Per di più, invece di affidarsi a persone competenti, a consulenti esperti (e «avrebbe potuto, scegliere i migliori»), si è circondata «fin dall’inizio d’una corte dei miracoli».

Le accuse di Berdini vengono rese pubbliche ai primi di febbraio, ma i contrasti della sindaca con i pochi membri dell’amministrazione che non si adeguavano alle regole dettate dalla “corte dei miracoli”, si erano già manifestati da tempo.

Le tensioni esplodono all’improvviso il 1 settembre 2016, quando il capo di gabinetto Carla Maria Raineri e l’assessore al Bilancio Marcello Minenna annunciano di aver rassegnato le dimissioni la sera prima. La sindaca tenta di giocare d’anticipo e nel cuore della notte pubblica un post su Facebook in cui spiega di aver chiesto all’Anac un parere sulla regolarità della nomina di Raineri. La mossa viene interpretata come il tentativo di mettere alla porta le figure dell’amministrazione più autonome e lontane dall’entourage della sindaca. Il dito viene puntato contro Raffaele Marra. A catena arriva l’addio dei vertici di Atac, lasciano il direttore generale Marco Rettighieri e l’amministratore unico Armando Brandolese. Anche Alessandro Solidoro, nominato ai vertici dell’Ama dalla stessa maggioranza pentastellata, rassegna le dimissioni.

La cosa incredibile è che fino ad oggi i terremoti ai quali ci ha abituati la sindaca di Roma non hanno mai provocato contraccolpi nel M5S. Anzi, il Movimento ha continuato per nove mesi la sua corsa verso l’alto. E i sondaggi quasi sempre lo danno come primo partito in caso di elezioni politiche. Persino la Raggi, nonostante la crescita della sua impopolarità, è riuscita per nove mesi a farla franca. Replicando alle critiche con un argomento che (insieme al vertice grillino) continua a usare anche di fronte all’emergenza rifiuti. Un ritornello, sempre lo stesso, che suona più o meno così: «Prima di noi Roma era governata da Mafia capitale… Adesso dobbiamo fare i conti con il disastro e la montagna di debiti che i partiti hanno lasciato…».

Ma a giugno l’amministrazione grillina della capitale compirà il suo primo compleanno. Roma versa in condizioni disastrose ed è letteralmente sommersa dalla “monnezza”. Difficile dare la colpa agli altri dopo un anno di governo. Intanto la sindaca sembra paralizzata e continua a inanellare una gaffe dietro l’altra. Ieri si è presentata nel salotto televisivo da Bruno Vespa per difendersi dalle accuse e promettere un intervento immediato. A beneficio dei telespettatori di “Porta a porta” ha fatto inquadrare la nuova mappa dei rifiuti senza accorgesi  che la stava mostrando capovolta.