Mausoleo di Cecilia Metella
la perla dell’Appia Antica

Le mura del Castrum Caetani

L’Appia Antica fu tante cose diverse prima per la Repubblica e poi per l’Impero Romano. Prima di tutto era la via consolare più importante, l’autostrada che collegava Roma verso sud alla Magna Grecia, alla Grecia e all’Oriente. Era una strada ardita dal punto di vista ingegneristico che superava colline con ponti mozzafiato, tagliava promontori e asperità del terreno con grandi sbancamenti. Collegava militarmente, commercialmente e culturalmente civiltà diverse. Sul suo percorso fiorivano terme, circhi, acquedotti, ville ma anche mausolei e catacombe. Ce ne parla in dettaglio Maria Luisa Berti.

Poco prima del Mausoleo di Cecilia Metella, ci sono i resti della villa che l’imperatore Massenzio si fece costruire tra il 306 e il 312, che comprende il circo e il mausoleo del figlio Romolo, morto giovane e a cui fu dedicato un tempio nel Foro Romano. La costruzione, a pianta circolare, è circondata da un quadriportico ed era destinata alla sepoltura dei familiari e dei discendenti di Massenzio.

Mausoleo di Cecilia Metella, Circo di Massenzio sull'Appia Antica

Circo di Massenzio sull’Appia Antica

Al n.161 dell’Appia Antica sorge il Mausoleo di Cecilia Metella con il Castrum Caetani.
Cecilia Metella, figlia di Quinto Cecilio Metello Cretico, era sposata al figlio di Marco Licinio Crasso che nel 71 a.C. aveva soffocato nel sangue la rivolta degli schiavi, guidati da Spartaco, e che poi era stato triumviro con Cesare e Pompeo. Il mausoleo serviva soprattutto a celebrare l’importanza della famiglia. Si tratta di un edificio a pianta circolare eretto su una base quadrangolare. La camera funeraria si trovava nel tamburo, rivestito di travertino e alto 39 metri, compresa la merlatura, su cui si ergeva una piccola cupola andata distrutta.

Mausoleo di Cecilia Metella, Il Mausoleo di Cecilia Metella sull'Appia Antica

Il Mausoleo di Cecilia Metella sull’Appia Antica

Alla fine del XIII secolo il Mausoleo e la zona circostante erano possedimenti della Chiesa e i Caetani, la potente famiglia di Bonifacio VIII, decisero di inserirlo in un castello fortificato con torri, un borgo e una chiesa dedicata a San Nicola, di cui resta oggi solo la struttura muraria.

Di fronte al Mausoleo si trova la Chiesa di San Nicola a Capo di Bove, una chiesa sconsacrata del XIV secolo, raro esempio di gotico sacro a Roma. Resta solo la struttura esterna con l’abside.

Nelle vicinanze sorsero il Mausoleo di Sant’Urbano e il Tempio di Giove del II sec. d.C., ambedue costruiti in laterizio. Il tempio, eretto su un podio, presenta una cella con abside, cui si accede da un quadriportico. Le spoglie del santo, per volere della matrona romana Marmenia, furono trasferite nella sua villa. I resti della villa furono rinvenuti alla fine dell’Ottocento durante gli scavi condotti da Rodolfo Lanciani.

Turisti visitano il Mausoleo di Cecilia Metella

Seguono vari sepolcri, tra cui quello di Hilarius Fuscus e i tumuli degli Orazi e Curiazi.

Tra il V miglio dell’Appia Antica e il settimo chilometro dell’Appia Nuova si trova la Villa dei Quintili. Ne erano proprietari i fratelli Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo, i cui nomi sono incisi nelle condutture di piombo per il rifornimento idrico. Erano colti, di nobile casato e grandi proprietari terrieri. Molto stimati da Antonino Pio e da Marco Aurelio, suscitarono l’invidia di Commodo che li accusò di aver congiurato contro di lui, ne confiscò i beni e li fece uccidere (182/183).
Nella villa vissero, oltre a Commodo, vari imperatori che la arricchirono di decorazioni scultoree e di rivestimenti di marmo colorato alle pareti e sui pavimenti.

La Chiesa di San Nicola

Divenne un imponente edificio a cui si accedeva dall’Appia attraverso un grande giardino, con un ninfeo che in età medioevale venne modificato per costruire una fortificazione con torri di avvistamento.
Il rifornimento idrico della villa era rassicurato dall’Acquedotto dei Quintilii, le cui arcate sono ancora visibili dalla Via Appia Nuova, in località Casale di Tor di Mezzo.

Sorge a poca distanza il Mausoleo di Casal Rotondo, nella via omonima. Si tratta di una grande tomba a pianta circolare, risalente al I secolo a.C. e su cui, in età medioevale, fu costruita una torre di avvistamento poi inglobata in un casale trasformato in villa. I proprietari di questo sepolcro vi hanno costruito sopra una villa.

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