Libri. Passione
San Lorenzo

Soffocata dal macigno di storia e dalle rovine del passato, fiera della “grande bellezza” che le consente una rendita indiscussa, paralizzata dall’inerzia della sua amministrazione, Roma, a differenza delle altri capitali europee è rimasta ferma, incapace di rinnovarsi e di innovarsi, di guardare avanti, di osare.

La Roma di cui si parla, la Roma dei turisti è quella del centro storico, oltre, al di fuori delle Mure Aureliane sembra non esserci nulla. Eppure è proprio nei quartieri limitrofi, nelle ex periferie, in quei rioni popolari nati come dormitori per la classe operaia, dove si ritrovano i giovani, dove si prova ancora a fare cultura, dove si sperimenta. È una Roma nascosta e segreta quella che la piccola casa editrice Ponte Sisto vuole far conoscere e con l’appena uscito Passione San Lorenzo ci porta alla scoperta del più vitale quartiere capitolino.

Passione San Lorenzo, la copertina del libro

La copertina del libro

Il volume, curato da Rossella De Salvia e Rolando Galluzzi, è il secondo capitolo di una trilogia dedicata allo storico quartiere romano: dopo San Lorenzo luoghi, storie e memorie, è la volta degli artisti del passato e del presente che, attraverso le loro testimonianze e le loro opere, raccontano uno dei luoghi più autentici di Roma. Nato come quartiere operaio per ospitare i ferrovieri, incastonato tra la ferrovia, il Verano e La Sapienza, San Lorenzo si è poi trasformato in quartiere universitario, delle proteste, delle manifestazioni, ma anche in residenza ideale degli artisti.

Pittori, scultori, architetti, fotografi, scrittori e cineasti, che a San Lorenzo sono nati, ci hanno vissuto, sono semplicemente passati o lo hanno scelto come domicilio per dar vita ai loro lavori. Franco Angeli, Bruno Ceccobelli, Nunzio Di Stefano, Gianni Dessì, Piero Pizzi Cannella, Marco Tirelli e Giuseppe Gallo sono solo alcuni dei nomi dei protagonisti di questo volume legati allo storico Pastificio Cerere, culla della scuola artistica romana. Accanto a loro le nuove generazioni di artisti, illustratori e stilisti che alimentano il tessuto culturale non solo del quartiere, ma dell’intera capitale.

Qui, come già era successo a Parigi nel quartiere Montparnasse agli inizi del Novecento con La Ruche, che ospitava artisti come Modigliani, Leger, Chagall, Brancusi, le vecchie fabbriche e gli spazi industriali in disuso diventano spazi culturali, poli di sperimentazione, cuore pulsante dell’arte contemporanea.

Il Pastificio Cerere, l’ex Dogana, la Birreria Paszowsky, le Fonderie Bastianelli e Carnevali, la Vetreria Sciarra si trasformano in luoghi aperti alla comunità, in patrimonio di tutti. Quartiere alla moda certo, che a partire dagli anni Ottanta con il processo d’espulsione dei vecchi abitanti, e la loro sostituzione con studenti e giovani coppie, si è trasformato in una sorta di Village newyorkese che ha visto l’apertura di pub, locali, ristoranti, ma che allo stesso tempo ha mantenuto la sua vocazione artigianale e paesana come scrive nella sua testimonianza il pittore Alessandro Calizza: «Il bar dove tutti ci si conosce, gli alimentari e la rosticceria il Mattarello d’Oro che se ti mancano i soldi tranquillo poi me li porti. La ferramenta, lo smorzo, il casalinghi e via a riempire questo reticolo di strade che è il quartiere».

E il libro prosegue raccogliendo le testimonianze, corredate da fotografie inedite dei numerosi artisti che hanno attraversato il quartiere, «un grande laboratorio – come scrivono Rossella De Salvia e Rolando Galluzzi – in continua ebollizione, ricco di tesori, nascosti da degrado e da indifferenza, elementi che paradossalmente proteggono la bellezza ad essi sottostante: a San Lorenzo, il “bello” sembra debba essere cercato, desiderato, conquistato!».

Ma la storia continua: a dicembre sempre grazie alla Casa editrice Ponte Sisto uscirà il terzo volume I love San Lorenzo in cui saranno ospitati scrittori, poeti, cineasti, fotografi, attori, danzatori. Il cuore culturale di Roma batte a San Lorenzo.