Torna il Festival
di danza spagnola
e flamenco

Ritmo, passione e tecnica. Torna il Festival di danza spagnola e flamenco dall’8 al 16 gennaio all’Auditorium Parco della Musica a Roma. I romani e i turisti possono tornare ad ascoltare le musiche e ad ammirare le danze antiche e sempre nuove con le molteplici interpretazioni. Sottendono una filosofia di vita che riaccende la mente, il cuore e i muscoli.

Festival di danza spagnola e flamenco, Siviglia

Ballerine di flamenco a Siviglia

Siamo giunti puntuali, si legge nel sito internet, all’appuntamento biennale con il Festival di danza spagnola e flamenco; allo scopo di rinnovare l’evento, abbiamo deciso di proporre al fedele pubblico romano un programma sorprendente e sintetico, ancorato all’attualità, che riunisce gli spettacoli di una potente generazione di coreografi, musicisti e artisti che hanno già dimostrato di possedere una voce personale, uno stile distintivo e personalità ben identificabili, e godono per questo di una fama meritata.

Particolare degli abiti da flamenco

Le definizioni generiche di danza spagnola e flamenco raggruppano molteplici forme di canto e ballo che oggi vengono sperimentalmente combinate con il teatro d’avanguardia per dar vita a una delle espressioni artistiche più dinamiche del XXI secolo. Ad animare il programma del Festival è proprio questa filosofia creativa.
La danza spagnola e il balletto flamenco stanno cambiando e attraversano un momento cruciale di sviluppo estetico e formale. Oltre a prodotti di impronta tradizionale, sia nell’ambito della musica che del ballo, il nostro Festival propone eventi decisamente

Manuel Liñan

all’avanguardia, ma dalle radici sempre ben connesse alla vera cultura della danza. Giungeranno a Roma ballerini e coreografi provenienti da ogni angolo della penisola iberica. Galiziani, andalusi, catalani, madrileni… offriranno la visione d’insieme di un panorama vasto e articolato, ricco di qualità e maestria.

Il programma che ha concepito il direttore artistico Roger Salas, in collaborazione con David López, guarda con attenzione al tentativo di innovare il grande patrimonio storico in cui brillavano Pilar López, Mariemma, il grande Antonio Ruiz Soler, Manuela Vargas e Antonio Gades, tutte figure amate e applaudite dal pubblico italiano. Gli attuali artisti spagnoli sono gli eredi diretti di quella storia.

Le tradizionali nacchere

L’intensità e l’energia virile del sivigliano Rafael Campallo; l’evocazione della figura arcaica della ballerina-bailaora nel talento di Patricia Guerrero; le inquietudini sociali e la proposta senza frontiere fra i generi di Manuel Liñán, il maturo e rigoroso lavoro di integrazione del folklore celtico con il flamenco e la danza contemporanea della Nova Galega de Danza e, infine, il piano colto e dalle risonanze ancestrali di Alfonso Aroca, una musica che non poteva mancare, sia per il suo simbolismo che per la sua bellezza. E sulle pareti dell’Auditorium, le fotografie artistiche di Castañar, una stilizzata memoria visiva che rimanda alla scarna poesia dell’arte coreutica spagnola. Roger Salas  Direttore artistico

 

Auditorium Parco della Musica

Viale Pietro de Coubertin, 30

00196 Roma

Dall’8 al 16 gennaio

Info 06 80241281