Vittorio Emanuele III
si scordi il Pantheon

Nulla da obiettare sul ritorno della salma dell’ex re Vittorio Emanuele III, sepolto ad Alessandria d’Egitto. Torni pure in Italia. Tutto da obiettare alla richiesta che sia tumulato, al pari di altri Savoia, al Pantheon a Roma. Troppe le sue vigliaccate,

imperdonabile la firma del re fellone, firma sotto le infami leggi razziali. Una vergogna eterna che da sola giustificava l’esilio.

Vittorio Emanuele III

Vittorio Emanuele III

Altri motivi per il NO: Vittorio Emanuele III non si è opposto alla Marcia su Roma. È stato indifferente per il delitto Matteotti. Fugge l’8 settembre, “abbandona” il paese ai nazi-fascisti…

Ben altra pasta il figlio Umberto II. Sul figliolo di Umberto, Vittorio Emanuele mancato IV meglio stendere un velo pietoso. Ancora ricordo il suo balbettare che no, non chiedeva scusa per le leggi razziali firmate dai Savoia; e a me stupito che gli chiedevo perché NO, rispose dicendo che non erano poi così gravi. Ci provò, accortosi della scempiaggine detta, a sostenere che l’avevo ingannato, manipolando l’intervista. Peccato che quello che era andato in onda sul TG2 fosse esattamente, parola per parola, quello che aveva detto. 

Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto di Savoia

 

E poi… Emanuele Filiberto, che ci tiene molto a esser chiamato “principe di Venezia”. Principe di Saclà, semmai. Si batterà, annuncia, perché il bisnonno possa essere sepolto al Pantheon.

Il principe Saclà se lo scordi. Il Pantheon è per i grandi. Non per “sciaboletta“. Infine se ne faccia una ragione: l’Italia è una Repubblica; principi e re non ci sono più da tempo. Visto quel che sono i Savoia viventi, per fortuna ha vinto la Repubblica.