Traiano, l’egemonia
di Roma sul mondo

Marco Ulpio Nerva Traiano è un nome rimasto scolpito nella storia di Roma e dell’umanità. È ricordato, caso raro, come un condottiero e uno statista “costruttore”, non come un “distruttore”. Traiano (53-117 dopo Cristo) fu il primo imperatore romano non romano o italico, ma iberico. Nacque in Spagna, in Andalusia (Hispania Baetica) e portò l’impero alla sua massima espansione in Europa, in Asia e in Africa. Riuscì ad amalgamare popoli di etnie, culture e religioni diverse con scelte politiche, economiche e sociali inclusive.

Traiano, busto

Busto di Traiano

Quando Traiano morì, a 64 anni, l’egemonia di Roma era estesa e salda su uno sterminato territorio, su tutto il mondo allora conosciuto. Aprì un nuovo periodo di grande progresso, di stabilità e di pace dopo l’era augustea. Viene ricordata come l’età dell’oro dell’Impero Romano. All’optimus princeps, cioè il migliore imperatore, è dedicata una grande mostra a 1.900 anni dalla morte. S’intitola Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa, mostra ideata da Claudio Parisi Presicce, a cura di Marina Milella, Simone Pastor, Lucrezia Ungaro. Si tiene a Roma nei Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali. È prodotta da Roma Capitale e organizzata da Zètema.

Marina Milella

Cosa significa costruire un Impero? E in che relazione sta l’Impero Romano con l’Europa attuale? Politica, economia, welfare, conquiste militari ottenute senza esclusione di colpi; inclusione di popolazioni diverse sotto un unico Stato che governa con leggi che ancora oggi sono alla base della giurisprudenza moderna; la buona amministrazione, influenzata anche da donne capaci, “first ladies” autorevoli; campagne di comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il consenso popolare attraverso opere di pubblica utilità, “magnificentia publica” e lusso privato, ma discreto. Non è la trama di una fiction, né il programma di qualche politico, ma la traccia della mostra, si legge sul sito internet che illustra l’iniziativa per ricostruire l’era e la figura di Traiano. È ospitata presso la via Biberatica anche la Columna mutãtio – LA SPIRALE, un’installazione monumentale di arte contemporanea, ideata dall’artista LuminiţaȚăranu, che racconta la “mutazione” di significato della Colonna di Traiano nel volgersi della storia.

La mostra è caratterizzata dal racconto della vita “eccezionale” di un uomo “ordinario”, significativamente racchiusa in un “titolo” coniato per lui, optimus princeps. Colui che seppe riportare gioia tra i romani! come ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo: Traiano ci ha ordinato di essere felici e noi lo saremo.

Plinio il Giovane

Il “racconto” della mostra si sviluppa attraverso statue, ritratti, decorazioni architettoniche, calchi della Colonna Traiana, monete d’oro e d’argento, modelli in scala e rielaborazioni tridimensionali, filmati: una sfida a immergersi nella grande Storia dell’Impero e nelle storie dei tanti che l’hanno resa possibile.

II percorso espositivo si snoda attraverso 7 sezioni a partire dalla morte di Traiano, avvenuta in Asia Minore e, unico caso della storia romana, celebrata con trionfo nella capitale insieme alle sue gesta. Si prosegue con la contrapposizione tra le cruente campagne per la conquista della Dacia (parte dell’attuale Romania) e le grandi opere realizzate con la pace, dal ruolo delle donne della famiglia (vero “braccio destro” dell’imperatore per la politica sociale) agli spazi privati, fino alla “fortuna” della figura di Traiano dopo l’antichità, dovuta alla sua fama di uomo giusto, il più “cristiano” tra i pagani, decoroso e caritatevole.

Francisco Goya, Papa Gregorio Magno

Una mostra immersiva grazie alle nuove tecnologie e allo storytelling, protagonisti anch’essi dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si trovano immersi nel mondo di Traiano. L’imperatore, o meglio il suo fantasma, impersonato da un attore, introduce alla vita dell’optimus princeps. Profumi, petali e il rumore della folla danno al visitatore le stesse sensazioni che il popolo di Roma provava durante un trionfo; stele di soldati si animano per mostrare gli affanni del vivere e del morire dei legionari impegnati nelle guerre di conquista di Traiano; si ascoltano la descrizione dei nemici di Roma, i barbari – antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti dell’impero – e le voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale e imprenditrici. E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi, rivivono i monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne salvato per intercessione di papa Gregorio Magno.

 

Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali

Via Quattro Novembre 94, Roma

Fino al 16 settembre 2018. Tutti i giorni 9.30-19.30.

Tel. 060608, www.mercatiditraiano.it