‘Spelacchio’ star del web
simbolo della capitale

Spelacchio, albero di Natale a Praga

Albero di Natale a Praga

Quest’anno l’albero di Natale messo a piazza Venezia è talmente brutto, ma talmente brutto, scheletrico e rinsecchito che i romani lo hanno ribattezzato ‘Spelacchio’. Sui social continuano a piovere sfottò. Con buona pace della sindaca che l’8 dicembre, accendendo le luci (dono dell’Acea), lo ha definito «ecologico ed elegante».

 

Albero di Natale a Las Vegas

Il triste albero di Natale voluto dal Campidoglio, ancora più malinconico di quello dell’anno scorso, è ovviamente piccola cosa rispetto alla sporcizia, al degrado e ai tanti problemi della capitale. Al punto che perfino papa Francesco ha deciso di protestare. Lo ha fatto pubblicamente in piazza di Spagna, davanti alla sindaca, durante il tradizionale omaggio alla statua dell’Immacolata, con un inequivocabile: «A Roma basta rassegnarsi al degrado». La Raggi ha incassato senza battere ciglio. Poi, interpellata dai cronisti presenti, ha cercato di minimizzare: «Parole rivolte a tutti i cittadini». Come se l’erba non tagliata, le strade sforacchiate allagate e pulite male, la raccolta differenziata che non funziona, gli autobus che non arrivano mai, la metro che fino alla vigilia di Natale chiuderà tutte le sere alle 20,30, fossero colpa dei “cittadini” e non responsabilità di chi dovrebbe amministrare la città.

Addobbi natalizi ad Astana in Kazakistan

E così ‘Spelacchio’, che forse non riuscirà nemmeno a sopravvivere fino a Natale, sta diventando il simbolo della capitale targata Cinquestelle. La sua storia è esemplare. Giovedì 13 dicembre sulle pagine romane del quotidiano Repubblica sono state pubblicate due foto. A sinistra, quella (scattata in Val di Fiemme dai boscaioli) mostra l’albero verde e frondoso al momento del taglio. A destra, lo stesso albero misero e rinsecchito davanti al Vittoriano.

Albero di Natale della Cattedrale di Ulm

Ciò che è successo nel frattempo è svelato da altre foto, pubblicate sul sito del quotidiano. Immagini che mostrano l’albero «legato sul rimorchio scoperto di un autocarro» per affrontare un viaggio di quasi 700 chilometri al freddo, al vento, senza acqua e senza teli di protezione. Conclusione: il «drastico depauperamento delle fronde» con «il distacco prematuro degli aghi» è avvenuto durante il trasporto. Come ha confermato la botanica Giulia Caneva, docente all’Università Roma Tre: «L’albero presenta un drastico depauperamento delle fronde, la cui causa è determinata da una disidratazione molto severa da traumi subiti durante il trasporto».

E non è finita. Il “viaggio” è costato quasi cinquantamila euro. Per la precisione: 48.600 euro. Uno sproposito. Tre volte il costo dell’anno scorso per un abete altrettanto brutto che poi era il primo albero di Natale della sindaca pentastellata. Stessa ditta e stesso incarico senza gara. L’affidamento a trattativa privata è stato spiegato (si fa per dire) con la fretta. Che cosa è successo? Che in Campidoglio si sono mossi a novembre. Perché solo allora si sono ricordati che il 25 dicembre è Natale.

Albero di Natale a Washington

Ridicolo. Forse. Ma ‘Spelacchio’, sfottò a parte, sta lì a dimostrare che la macchina capitolina non va. Adesso però la Raggi, forte della vittoria di Ostia, (dove però due elettori su tre non hanno votato) prova ad allearsi con la poco amata Roberta Lombardi, candidata governatrice del Lazio, dove si vota probabilmente a marzo. Nello stesso giorno delle elezioni politiche. Il confronto tra i consensi del M5S a livello nazionale e quelli conquistati a Roma consentirà finalmente di misurare “l’effetto Raggi”. E diventerà un test per capire (finalmente) se due anni di (mediocre) governo della capitale avranno prosciugato il bacino elettorale grillino penalizzando la Lombardi.

Intanto la sindaca va avanti come se nulla fosse. Si è perfino rifatta il look. Il 13 dicembre si è presentata alla prima dell’Opera di Roma, che un anno prima aveva disertato tra mille polemiche, sorridente e agghindata come una diva. Fasciata da un abito d’alta moda, disegnato da un famoso stilista, che ha perfino spiegato il significato della sua creazione: «Il vestito rappresenta una bottiglia che si frantuma in mille pezzi…».