Guardie e ladri
in Campidoglio

«Davo noia ai ladri». Intervistata da ‘Repubblica’ a poche ore dal suo licenziamento Simona Laing, direttore generale di Farmacap, municipalizza romana che gestisce 45 farmacie di proprietà comunale, ci va giù pesante. Era stata chiamata nel 2015 da Ignazio Marino. Dopo anni di bilanci in rosso, aveva riportato in attivo i conti riducendo di due milioni l’esposizione finanziaria e i debiti verso i fornitori. Ma, soprattutto, aveva dichiarato guerra ai ladri, avviando le procedure per licenziare 4 dei 14 dipendenti ripresi dalle telecamere di sorveglianza mentre rubavano farmaci.

Il caso farmacie comunali a Roma

Il caso farmacie comunali a Roma

A liquidare la Laing è stato Angelo Stefanori.  Il commissario straordinario di Farmacap, nominato a gennaio da Virginia Raggi, ha subito preso di punta la direttrice con una valanga di “note” e due lettere di contestazioni disciplinari in due mesi. Adesso, sostenendo che era venuto meno il “rapporto di fiducia”, l’ha licenziata per “giusta causa”.

Ma la Laing non ci sta e ha fatto sapere di voler  impugnare il provvedimento. Da parte sua Stefanori ha spiegato le ragioni del licenziamento in un lungo comunicato. Dopo aver riconosciuto i meriti della signora, ha però aggiunto che non è tutto oro quello che luccica. Che la direttrice ha violato la legge affidando un appalto a un fornitore unico e che stava cercando d’impacchettare Farmacop per venderla  a privati. E la questione dei dipendenti che rubavano?

Qui non c’è bisogno del comunicato. Perché quando la Laing ha avviato le procedure per licenziare quattro dipendenti sorpresi a rubare, a cominciare da uno che in un mese si era fatto riprendere all’opera per “220 volte”, il commissario ha preso carta e penna per contestare   “le modalità operative seguite”. Modalità  «rispetto alle quali – ha aggiunto – esprimo il mio formale dissenso».

Il siluramento della Laing non è un caso isolato. Nei suoi dieci mesi di vita l’amministrazione Raggi ha proceduto a parecchie decapitazioni simili. Clamorosi i casi del direttore generale di Atac Marco Rettighieri e di Carla Raineri, la magistrata che ha fatto il capo di gabinetto della sindaca per soli 45 giorni e subito decapitata per essersi messa contro la coppia Romeo-Marra che denunciò la Raineri dicendo: «decidevano tutto in riunioni segrete con la sindaca».