Muore il piccolo Adrian,
terribile addio a 2 anni

Ospedale Bambin Gesù

Ospedale Bambin Gesù

Il piccolo Adrian ha sofferto molto e non ce l’ha fatta. Il nonno ha tentato di tutto per salvarlo, ma non ci è riuscito. Adrian Costan, 23 mesi, è morto ieri pomeriggio per arresto cardiocircolatorio all’ospedale pediatrico Bambin  Gesù di Roma. Sabato il bambino, nato in Italia e di origini romene, era caduto in un pozzo profondo 9 metri a Velletri.

Il piccolo Adrian tre giorni fa è sfuggito per pochi minuti al controllo della mamma e del nonno.  Mentre in giardino giocava con la sorellina di 3 anni è caduto in un pozzo-cisterna. La sorellina ha dato l’allarme, il nonno si è subito calato nel pozzo e ha tirato fuori dall’acqua il nipotino. Quindi, arrivati  i pompieri,  hanno riportato entrambi in superficie. Il piccolo Adrian è stato trasportato al Bambin Gesù, ma ai medici subito sono apparse gravissime le sue condizioni. Ha subito un’agonia di 48 ore e poi la sua vita è stata troncata.

È una enorme tragedia. Se già è difficile accettare la morte di un adulto, è difficilissimo assorbire e metabolizzare la fine prematura di un bambino, una giovanissima anima di appena 2 anni con davanti tutta una vita ancora da percorrere.

La tristissima vicenda ricorda quella di Alfredino Rampi: il 10 giugno del 1981 cadde in un pozzo artesiano profondo 80 metri lungo via di Vermicino, nei pressi di Roma. Fu tentato l’impossibile per tirarlo fuori dal terribile pozzo: una decina tra speleologi ed esperti scesero nel pozzo per cercare di portare in superficie Alfredino scivolato ad oltre 60 metri di profondità. I giornali e le televisioni di tutto il mondo seguirono passo dopo passo i tentativi di salvataggio anche con toni di spettacolarizzazione molto poco belli di quel tremendo fatto di cronaca. Sul posto andò anche il presidente della Repubblica Sandro Pertini per incoraggiare Alfredino e i soccorritori. Ma tutto fu inutile. L’impresa non riuscì. Il corpo del bambino fu recuperato solo un mese dopo.

Un analogo dramma si ripete adesso, quasi 36 anni dopo: muore ancora una volta un bambino, sempre in un pozzo vicino alla capitale.

È una coincidenza e un destino singolare e crudele. Si sommano incredulità, dolore, tristezza, commozione. Non è giusto morire così giovani e in un modo così atroce, è impensabile, è inaccettabile morire a 2 o a 6 anni.

 

R.Ru.