La massoneria europea
si dissocia dalla italiana

Ed ecco che anche in massoneria avviene un fenomeno che purtroppo è capitato più volte nella storia del nostro Paese: gli altri che prendono le distanze da noi. Perché? Per motivi di immagine, trasparenza, volontà di non dare adito a ipotesi di fenomeni di connivenza e l’elenco potrebbe a lungo continuare. Ed ecco che l’evento più importante, quello della Gran Loggia, si trasforma in un disastro di defezioni importanti, oserei dire essenziali a livello internazionale.

GOI, Riunione della United Grand Lodge of England, la massoneria inglese

Riunione della United Grand Lodge of England, la massoneria inglese

Ed è così che la UGLE (United Grand Lodge of England), la Gran Loggia di Scozia, insieme alle Grandi Logge di Germania, Francia e Svizzera Alpina, decidono di non partecipare alla Gran Loggia di Rimini, il Grande Oriente d’Italia (GOI), una delle istituzioni massoniche più antiche e rispettate nel panorama internazionale, perché si trova attualmente al centro di una controversia che ha scosso le sue fondamenta e che minaccia i suoi rapporti con le altre obbedienze massoniche nel mondo.

Con oltre 193 Grandi Logge Massoniche regolari sparse in tutto il mondo, il GOI ha sempre mantenuto solidi legami di “mutuo riconoscimento” con numerose altre istituzioni simili. Questo impegno è stato testimoniato dalla sua partecipazione a eventi internazionali di prestigio, confermando il suo ruolo nella promozione dei valori di fratellanza, tolleranza e cooperazione.

Tuttavia, l’attuale situazione critica è emersa a seguito delle recenti elezioni per il ruolo di Gran Maestro dove il GOI ha fatto una campagna violenta, basata anche su colpi bassi ispirati non proprio alla fratellanza e all’armonia, fra cui l’eliminazione preventiva di personalità che avrebbero potuto tranquillamente concorrere al ruolo di Gran Maestro sospendendole con motivazioni risibili.

Antonio Seminario

E poi una volta arrivati alla votazione tra i 3 concorrenti al ruolo, si è praticamente spaccato numericamente a metà, ma di fatto nella sola Calabria il 95 per cento dei voti è andato a Seminario. Il risultato favorevole a Taroni è stato ribaltato con un golpe inaccettabile a cui hanno fatto seguito altre operazioni molto discutibili, tra cui una serie di epurazioni post voto anche di grembiulini verdi che sarebbero naturalmente scaduti il 5-6 aprile di quest’anno, con l’insediamento del nuovo Gran Maestro e il divieto ad uno storico editore di area massonica, Mauro Bonanno, sempre presente da 12 anni alla fiera del libro durante la Gran Loggia, di presenziare con in banchetti dei suoi libri. Le controversie e le contestazioni legate a queste elezioni hanno generato una crisi interna senza precedenti, attirando l’attenzione globale e minando la stabilità dell’organizzazione.

Nonostante i tentativi del GOI di risolvere la situazione prima della prossima Gran Loggia di Rimini, programmata per il 5 e il 6 aprile, le voci di possibili defezioni da parte delle obbedienze estere gettano un’ombra sulle relazioni internazionali dell’organizzazione. La prospettiva di una scarsa partecipazione o la presenza di osservatori potrebbe compromettere la reputazione del GOI e la sua posizione nel contesto internazionale.

Leo Taroni

La questione è ulteriormente complicata dal rinvio della sezione elettorale della Corte centrale al 15 aprile, sollevando interrogativi sulla possibilità di installare un Gran Maestro sub judice. Questo rinvio, al di fuori delle procedure interne, ha sollevato preoccupazioni riguardo al rispetto delle norme e delle tradizioni che hanno guidato l’istituzione per lungo tempo.

La decisione della UGLE (United Grand Lodge of England) e della Gran Loggia di Scozia, insieme alle Grandi Logge di Germania, Francia e Svizzera Alpina, di non partecipare alla Gran Loggia di Rimini è un segnale chiaro della disapprovazione di quanto sta accadendo all’interno del GOI. Queste obbedienze hanno manifestato il loro malcontento riguardo alla vicenda delle elezioni e delle contestazioni, ritenendo che ciò minacci l’integrità e la credibilità della Massoneria.

Di fatto il Grande Oriente d’Italia è chiamato ad affrontare una delle crisi più significative della sua storia recente. È fondamentale che tutte le parti coinvolte lavorino insieme per risolvere la situazione e preservare l’integrità del GOI come custode dei valori di fratellanza e cooperazione internazionale nella comunità massonica globale. La trasparenza, la lotta e il rigetto delle infiltrazioni mafiose, il rispetto delle regole e il dialogo aperto sono elementi essenziali per superare questa difficile fase e ristabilire la fiducia e il rispetto delle obbedienze massoniche internazionali. Vediamo se Rimini quest’anno riuscirà ad essere il punto di più alto o il punto più basso di questa situazione, se tornerà la ragionevolezza o se prevarranno logiche lobbistiche che poco hanno a che fare con la filosofia e gli studi esoterici.