Virus, governo
di ritardo in ritardo

Governo in ritardo, sempre in ritardo sul Coronavirus. L’esecutivo giallo-rosso è arrivato in ritardo nella distribuzione delle mascherine pur avendone sollecitato l’uso ai cittadini. A marzo, in piena pandemia, erano introvabili o reperibili solo a prezzi speculativi, così molti italiani le confezionarono artigianalmente in casa.

Governo in ritardo, Assiepamento in una via di Milano

Assiepamento in una via di Milano

Perfino i medici di famiglia, in molti morti in trincea contro il Covid-19, non furono forniti di mascherine, guanti e caschi e lottarono a mani nude per curare i loro pazienti. In molti casi i ritardi proseguirono fino ad aprile.

Governo in ritardo nella cassa integrazione in deroga. Molti lavoratori del commercio, della cultura e del turismo hanno incassato con mesi di ritardo la cassa integrazione Covid decisa dall’esecutivo. Lo stesso Giuseppe Conte ha riconosciuto i pesanti ritardi, così il presidente del Consiglio si è scusato con gli italiani.

Governo in ritardo nel pagamento di molti bonus come quello previsto per l’acquisto delle biciclette, in modo da realizzare una mobilità alternativa nelle città e cercare di ridurre l’affollamento di autobus e metropolitane. Il bonus bici è stato attivato solo recentemente.

Poi è arrivata da settembre la seconda, terribile, ondata di contagi dell’autunno. L’allentamento delle misure di sicurezza in estate e l’irresponsabile euforia di molti ha causato pericolosi assembramenti e la travolgente ripresa delle infezioni. Il tragico bilancio è di 60.000 vite tagliate dal virus. Conte ha deciso nuove restrizioni alle attività commerciali, culturali e sportive per ridurre i contagi, ma sono scoppiate proteste anche violente un po’ in tutta Italia. Misure di sicurezza, nuove cure e, soprattutto, i vaccini sono i mezzi per combattere questo incubo umano, sanitario ed economico cominciato lo scorso febbraio.

Governo in ritardo, Roberto Speranza

Roberto Speranza

Roberto Speranza ha definito il piano di vaccinazione del governo «una sfida strategica per il futuro del paese». Ha assicurato parlando al Senato: «L’acquisto del vaccino è centralizzato e sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani». Il ministro della Salute ha garantito: «Le prime dosi potranno cominciare ad essere disponibili da gennaio», verranno somministrate per primi a medici, infermieri (in prima linea contro la pandemia) e alle persone anziane (le più fragili verso la malattia).

Speriamo che questa volta non ci siano ritardi. Speriamo che questa «sfida strategica per il futuro del paese» funzioni, non abbia buchi, brutte sorprese. È un appuntamento troppo importante per la salute, la libertà e l’economia degli italiani. Questa volta non sono ammessi ritardi.