Nel vocabolario dell’informazione arriva un nome nuovo: Avigan. Un mio carissimo amico sul telefonino, tramite WhatsApp, mi manda un messaggio sul Coronavirus. Contiene un video clamoroso che impazza su Internet, postato dal Giappone su Facebook da Cristiano Aresu.
È clamoroso perché parla di un medicinale anti influenzale descritto come molto efficace contro il Covid-19: l’Avigan conosciuto anche come Favipiravir. Il mio amico mi domanda: «Hai visto? Ho sentito anche un mio amico in Giappone. Lì la situazione è sotto controllo». Rispondo: «Sì, ho visto. Scrivo un pezzo».
Aresu, farmacista romano, parla da una piazza di Tokyo piena di persone allegre e per niente impaurite. Parla dell’efficacia dell’Avigan contro il Covid-19: «Cura il 90% dei casi». Insomma, «funziona alla grande». Lancia un appello ad usare l’Avigan anche in Italia.
In Giappone, paese confinante con la Cina nel quale è scoppiata la pandemia, i contagi sono contenuti a circa mille casi e i morti sono poche decine. E allora la domanda: perché l’Avigan, medicina made in Japan, non è usata anche in Italia (sconvolta dalla pandemia), Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Usa?
C’è chi parla di difficoltà burocratiche nella registrazione del farmaco, chi della necessità di realizzare precisi test prima della commercializzazione, chi dei rischi tumorali. Molti giornali e siti Internet italiani parlano dell’Avigan e della sortita telematica di Aresu dall’Estremo oriente.
Si valutano pro e contro. C’è chi è a favore e chi è contrario. Le discussioni sono accese. È un po’ quello che è già successo con l’Abidol, un farmaco russo dalle mirabolanti promesse sembra non mantenute. Il virologo Roberto Burioni cita sia il farmaco giapponese sia quello russo e commenta su Facebook: «Sono tutte scemenze».
Un fatto è certo: la medicina non è sconosciuta in Italia. L’Avigan venne utilizzato nel 2015 dall’ospedale Spallanzani di Roma come un possibile trattamento, quindi in via sperimentale, contro il virus dell’Ebola. Il tema sarà approfondito. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha annunciato: l’Avigan «verrà sperimentato anche in Veneto».
Il Guardian nei giorni scorsi si è occupato della questione. Il giornale britannico ha riportato il parere di Zhang Xinmin, un dirigente del ministero cinese di Scienza e Tecnologia. Il farmaco, secondo quanto riportato dal quotidiano, sarebbe efficace contro il Coronavirus dopo alcuni test clinici condotti a Wuhan e Shenzen.
I medici giapponesi usano l’Avigan su pazienti di Coronavirus con lievi e moderati sintomi. Una fonte del ministero della Salute nipponico, citata dal quotidiano Mainichi Shimbun, precisa che la medicina non sembra funzionare con i malati gravi: «Abbiamo dato Avigan a 70-80 persone, ma non sembra che il farmaco funzioni così bene quando il virus si è già moltiplicato nell’organismo».
R. Ru.