Virus, pugno di ferro
di De Luca al Sud

Primo: non si può passeggiare. Vincenzo De Luca sorpassa in severità Giuseppe Conte nella guerra contro il Coronavirus. Indurisce le già stringenti limitazioni alla circolazione delle persone stabilite dal presidente del Consiglio per ridurre e arrestare il contagio. Fa concorrenza al governatore della Lombardia Attilio Fontana, che chiede misure sempre più draconiane per combattere la pericolosissima pandemia che ha sconvolto la sua regione.

De Luca, Vincenzo De Luca

Vincenzo De Luca

De Luca vuole impedire una travolgente avanzata del virus dal nord al sud Italia. Così il presidente della regione Campania ha annunciato: «È vietato passeggiare!». Più precisamente, al contrario dell’interpretazione più elastica del divieto nazionale, ha precisato: «Non si può camminare senza un motivo di urgenza o sanitaria o alimentare».

Non si cura degli acuminati “sfottò” napoletani e nazionali. Il web è scatenato: c’è chi lo battezza “Superman”, chi “Imperatore dell’Universo”, chi “Rambo”. Anche il comico Maurizio Crozza ha colpito duro.

De Luca però non si sposta di un millimetro. Anzi, è personalmente in prima fila per far rispettare queste regole. Ha visto passeggiare delle persone sul lungomare di Salerno e le ha sgridate infuriato: «Qui non ci potete stare!». I bambini hanno domandato interdetti: «Ma che vuole?».

De Luca, Vincenzo De Luca versione superman da AREANAPOLI.IT

Vincenzo De Luca versione superman da AREANAPOLI.IT

Ma il governatore della Campania usa il pugno di ferro. Ha annunciato sanzioni contro chi viola il divieto. In particolare: «Costringeremo queste persone a stare in quarantena per 15 giorni». È furente: «C’è un 10% di irresponsabili che devono essere messi in condizione di non nuocere».

Le ordinanze di De Luca si susseguono. Anche la Campania rischia dei focolai di Covid-19. Così De Luca ha messo in quarantena circa 40 mila persone in cinque comuni: Ariano Irpino (provincia di Avellino); Sala Consilina, Caggiano, Polla e Atena Lucana (provincia di Salerno). L’epidemia si è diffusa un po’ per l’arrivo di persone provenienti dalla Lombardia, un po’ per dei riti pseudo religiosi. 

Il presidente della Campania ha puntato il dito contro «l’arrivo sconsiderato di persone fuggite dalla Lombardia» e soprattutto contro «un “predicatore” ed altri suoi collaboratori» che hanno fatto innescare l’infezione. Di qui il mandato «all’Asl di procedere alla denuncia penale».

De Luca, Posto di blocco dell'esercito nella "zona rossa" di Lodi

Posto di blocco dell’esercito nella “zona rossa” di Lodi

L’ex sindaco di Salerno è determinato, teme un allargamento dell’epidemia in Campania: «Abbiamo predisposto un piano in caso di incremento di 10 volte di contagi di 490 posti letto». Ha mobilitato medici, infermieri, laboratori. Ha fatto personalmente «un sopralluogo del cantiere» avviato per la riconversione a struttura anti Covid-19 dell’ospedale di Loreto Mare di Napoli. L’urgenza c’è: anche un consulente esterno della giunta regionale della Campania, un informatico, è risultato “positivo”.

De Luca alza continuamente il tiro. Ha chiesto e ottenuto  dal governo di mandare anche l’esercito in Campania «per il rispetto delle misure sanitarie adottate». In particolare ha chiesto l’invio «di pattuglie delle Forze Armate» per controllare l’isolamento dei comuni posti in quarantena. Teme 3 mila contagiati in Campania all’inizio di aprile. Si rivolge a brutto muso al governo: occorre «militarizzare l’Italia».