Sensualità dei disabili?
Fumetti contro i tabù

Tabù e pregiudizi verso i disabili? «Francamente me ne infischio». Censure e marginalizzazioni verso il sesso e la sensualità dei disabili? «Francamente me ne infischio», la mostra di fumetti in programma dal 14 febbraio al 14 marzo a Roma prende in prestito la celebre frase con la quale Rhet Butler (Clark Gable) chiude il film Via col vento.

Francamente me ne infischio, Jessica Rabbit (Alessio Atrei)

Jessica Rabbit (Alessio Atrei)

«Francamente me ne infischio» risponde con l’arte e la cultura a tabù, pregiudizi e censure verso corpi difformi dai canoni usuali di bellezza. In tutto partecipano 34 artisti e 60 opere, la mostra è organizzata per un mese alla Casa del Cinema di Roma, largo Marcello Mastroianni n.1, come nell‘edizione dello scorso anno.

Protagonisti sono dei corpi imperfetti ma estremamente sensuali, spiega un comunicato stampa, che esprimono la bellezza e la potenza della loro diversità, strizzando l’occhiolino al cinema. Questo è il tema di “Sensuability ti ha detto niente la mamma?” realizzata dall’associazione Nessunotocchimario, con il patrocinio del Comicon, special edition “Francamente me ne infischio”. Oggi il fumetto, domani la fotografia e presto un film per raccontare che tra disabilità e sessualità c’è feeling. C’è #sensuability.

Francamente me ne infischio, gli organizzatori di "Francamente me ne infischio"

Gli organizzatori di “Francamente me ne infischio”

Il 5 febbraio è stata presentata la mostra di fumetti. Seduta, anzi, sdraiata su un letto matrimoniale nero e rosso, la fondatrice del progetto Sensuability e dell’associazione Nessunotocchimario, Armanda Salvucci, insieme al regista Giovanni Lupi e alla presenza del vignettista Vanessi, ha spiegato le ragioni fondanti del progetto. Ha precisato: «Tutto nasce nel 2016 quando una regista famosa ha pubblicato un annuncio in cui cercava ‘un nano che facesse tenerezza’. Così, a 50 anni, ho deciso che non potevo più stare a guardare e da 4 anni porto avanti questo sogno chiamato Sensuability, un progetto a più tappe che oltre al fumetto include cinema e fotografia per parlare della disabilità».

Un fumetto di “Francamente me ne infischio”

Armanda Salvucci ha illustrato il suo progetto a più stadi: «Da questo palco privilegiato lanciamo un appello a tutte le case di produzione là fuori che eventualmente volessero mettersi in contatto con noi per contribuire a realizzare il nostro film. Abbiamo già scritto soggetto e sceneggiatura insieme a Giovanni Lupi e Roberto Campili e stiamo contattando attori importanti. Se qualcuno volesse essere parte del progetto sia il benvenuto, stiamo cercando il partner giusto che ci accompagni in questa avventura».

Il 14 febbraio verranno premiati ed esposti per un intero mese fumetti e illustrazioni, realizzati dai partecipanti al concorso “Francamente me ne infischio”. La mostra sarà inaugurata presso la sala Zavattini dalle ore 17 e la premiazione avverrà alle ore 18. La giuria è stata presieduta dal maestro Tanino Liberatore e composta da Fabio Magnasciutti, Frida Castelli e Luca Enoch. Le tavole e le illustrazioni dei partecipanti quest’anno avevano come tema le scene ispirate dal grande schermo e dovevano ritrarre o farsi ispirare da tutte le forme di disabilità, visibili e invisibili, in modo ironico e leggero.