Sergio Leone, ricordo
del poeta del western

La magia di Sergio Leone. Primi piani di volti tesi e sudati. La cinepresa puntata sui cinturoni di pistole e sugli stivali con gli speroni. Grandi silenzi. Sconfinati spazi. La musica che racconta le immagini. Sergio Leone è un regista poeta. I suoi film sono una magia di emozioni di una forza prorompente, epica.

Sergio Leone, La locandina di "Mondo Leone"

La locandina di “Mondo Leone”

Il grande regista romano firmò appena sette film: all’inizio incompresi, successivamente osannati. I suoi spaghetti western erano visti con sussiego. Furono un enorme successo. Certe battute sono come una fucilata, sono rimaste nella storia del cinema mondiale. Sergio Leone fa dire a Gian Maria Volontè in Per qualche dollaro in più: «Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile, l’uomo con la pistola è un uomo morto». Poi, però nel duello, muore l’uomo con il fucile.

Coraggio e viltà, lealtà e tradimento, amore e odio. Sergio Leone esplora tutti i sentimenti umani e fa centro. La sua epopea del western riesce a eguagliare e anche a superare, con la sua originalità, perfino il cinema americano, la patria dei film sui cowboy, i duelli, i cavalli, i deserti, le praterie solcate dalle diligenze e dai primi treni a vapore.  

Sergio Leone indicò la sua fonte d’ispirazione nell’Iliade: «I personaggi di Omero sono gli archetipi degli eroi del West: Ettore, Achille, Agamennone non sono altro che sceriffi, i pistolero e i fuorilegge dell’antichità». Ma nei suoi film, da Giù la testa a C’era una volta in America, c’è anche la politica, la rivoluzione, la società in tumultuoso cambiamento.

Sergio Leone, Locandina di "Per qualche dollaro in più"

Locandina di “Per qualche dollaro in più”

Leone non è dimenticato. Prende il via venerdì 31 gennaio alla Casa del Cinema di Roma, annuncia un comunicato stampa, la rassegna dedicata all’universo creativo del grande regista in occasione della mostra C’era una volta Sergio Leone aperta al Museo dell’Ara Pacis per i 90 anni dalla nascita e 30 dalla morte dell’autore, promossa dall’assessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale.

Per sei weekend, ogni sabato e domenica dal 1 febbraio all’8 marzo, gli schermi della Casa del Cinema saranno dedicati alle radici, alla formazione, al contesto, all’attività, all’eredità, alla famiglia di Sergio Leone: non dunque i suoi capolavori, ma un’antologia di suggestioni, rimandi, motivi che compongono la tela del grande affresco artistico cui ha dato vita uno dei giganti della storia del cinema.