Libri. Volano
le streghe della notte

“Le streghe della notte” arrivavano silenziose nel buio all’insegna di Una donna può tutto. Quando le loro bombe piovevano sulle teste dei soldati del Terzo Reich era troppo tardi per reagire. Erano ragazze russe di appena 18-22 anni, divennero il terrore delle truppe tedesche che invasero l’Unione Sovietica.

Arrivavano sui Polikarpov, leggeri e agili biplani carichi di micidiali bombe. Il 588° reggimento in 23.000 voli e in 1.100 notti di combattimento dimostrò tutto il temerario coraggio delle donne pilota. Non a caso «Le streghe della notte» fu un nome affibbiato dai soldati della Wehrmacht alle giovani aviatrici sovietiche.

Una donna può tutto, Una donna può tutto

Copertina del libro “Una donna può tutto”

Fu grazie anche alle loro imprese se l’Urss riuscì prima a respingere l’invasione nazista e poi a sconfiggere la dittatura di Adolf Hitler che nel 1933 aveva già abbattuto la democrazia della Repubblica di Weimar. Ritanna Armeni racconta la loro storia in Una donna può tutto. Volano le streghe della notte, un libro edito da Ponte alle Grazie (il 10 settembre il volume è protagonista di una serata nel chiostro della Galleria d’Arte Moderna a Roma, via Francesco Crispi n.24).

Fu una battaglia combattuta su due fronti: la guerra contro la dittatura nazista, la lotta al Cremlino per l’emancipazione della donna contro i pregiudizi dell’Armata Rossa. La brigata aerea, composta di sole donne, fu costituita nel 1941. La pilota Marina Raskova, pioniera ed eroina dell’aviazione sovietica, riuscì a convincere direttamente Joseph Stalin, il “piccolo padre”, della bontà dell’iniziativa.

Ritanna Armeni, giornalista e scrittrice, conobbe la storia in un viaggio in Russia. Ne restò affascinata, di qui la pubblicazione di Una donna può tutto. Volano le streghe della notte. L’autrice ha rintracciato ed intervistato l’ultima “strega”, Irina Rakobolskaja, 96 anni, vice comandante del 588° reggimento.

Una donna può tutto, Irina Rakobolskaja

Irina Rakobolskaja

Perché il titolo, molto femminista, Una donna può tutto? L’autrice spiega: era il motto delle intrepide aviatrici del 588° reggimento. Il libro è un condensato di storia, di politica, di umanità dell’Unione sovietica impegnata nell’enorme sforzo della Seconda Guerra Mondiale. Ritanna Armeni dice: «Ci sono i sentimenti, la sofferenza e il lutto, ma c’è anche la patria, il socialismo, la disciplina e la vittoria». Aggiunge: «C’è il patriottismo ma anche l’ironia; la rabbia insieme alla saggezza. E c’è -fortissima- la spinta alla conquista della parità con l’uomo, desiderata talmente tanto -e questa non è retorica- da scegliere di morire pur di ottenerla».

È un po’ il ritratto del mito della rivoluzione comunista di quegli anni, quando ancora era ignoto il volto oscuro della dittatura sovietica, dell’eliminazione fisica degli avversari compresi quelli tra i bolscevichi, delle sofferenze nei gulag, dei crimini di Stalin.