La corsa del Miglio
tra sport e civismo

Miglio di Roma, giovane corridore

Giovane corridore

Il Miglio di Roma? Una signora scuote la testa guardando via del Corso transennata: «Non so cosa sia. Forse si tratta della maratona!». Qualcuno annuisce pensando alla maratona e alle tante maratonine di primavera organizzate a Roma. Ma un vigile urbano subito precisa: «È una gara di corsa, è il Miglio di Roma. Si svolge tra piazza Venezia e piazza del Popolo. Tra pochi minuti ripassa una nuova staffetta di corridori».

Il tempo è incerto, il cielo è nuvoloso. Sfrecciano uno dopo l’altro una decina di ragazzi in maglietta e calzoncini corti. I volti sono concentrati, sudati, disfatti dalla fatica. Corrono da piazza Venezia verso piazza del Popolo, percorrendo via del Corso chiusa al traffico per l’occasione. Migliaia di romani e di turisti, italiani e stranieri, affollano i marciapiedi e applaudono i corridori mentre passano sudati e concentrati.

Miglio di Roma, StavoltaVoto al Miglio di Roma

StavoltaVoto al Miglio di Roma

Si susseguono 130 partenze di 8-16 atleti. È sabato pomeriggio, 11 maggio: si disputa la quarta edizione del Miglio di Roma. La competizione, ideata e organizzata da Atleticom, per atleti e appassionati, ha il patrocinio del Coni, di Roma Capitale e della regione Lazio. Presenta l’evento Fiona May, atleta britannica di origine giamaicana, naturalizzata italiana, due volte campionessa mondiale del salto in lungo.

Sport e civismo si danno la mano. Quest’anno la gara è promossa anche dal Parlamento europeo e dalla rappresentanza della Commissione europea in Italia: per le elezioni europee del 26 maggio hanno lanciato la campagna «StavoltaVoto.eu». Un comunicato stampa ha precisato: «Obiettivo è sensibilizzare i cittadini sull’importanza dell’appuntamento elettorale del 26 maggio, in cui decidendo il futuro della UE si deciderà il futuro di tutti noi».

Jesse Owens

Su un sito Internet degli organizzatori è pubblicata una frase di Jesse Owens, il velocista nero statunitense che vinse ben quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino del 1936: «Non importa cosa trovi alla fine di una corsa, l’importante è quello che provi mentre stai correndo. Il miracolo non è essere giunto al traguardo, ma avere avuto il coraggio di partire». Il fuoriclasse americano di colore fu uno smacco per Adolf Hitler e per le teorie razziste del nazismo sulla superiorità dei bianchi.

Il Miglio di Roma, sfida su 1.609 metri, riprende una antica tradizione romana, quella del Palio dei Barberi. Si disputò a via del Corso per oltre quattrocento anni, fino alla fine del 1800 dopo la proclamazione di Roma capitale d’Italia. Su via del Corso, da piazza del Popolo a piazza Venezia, si svolgeva una corsa senza fantino tra una decina di cavalli berberi originari del nord Africa (di qui il nome di Palio dei Barberi). Nell’ultima settimana del carnevale, oltre alle sfilate di carri e di maschere, si tenevano anche le gare tra i cavalli berberi aizzati ad arte per indurli ad una corsa sfrenata tra il tripudio del popolo romano. Pittori, scrittori ed intellettuali arrivavano da tutta l’Europa per assistere allo spettacolo. Quadri e testi attestano la passione e lo stupore prodotte da quelle galoppate nel cuore della città eterna.