Bordoni: emergenze
Atac, rifiuti, sicurezza

Una candidatura in Parlamento al servizio di Roma e di tutti i cittadini: una promessa che Davide Bordoni, coordinatore romano di Forza Italia, con una lunga esperienza alle spalle, vuole tradurre in un impegno concreto. In questa intervista Bordoni fa una panoramica ampia dei problemi della città indicando le possibili soluzioni.

Davide Bordoni

Davide Bordoni

Bordoni, che cosa farà per Roma una volta entrato in Parlamento? Quale il punto numero uno che porrà in agenda?

Queste elezioni politiche mi vedono candidato alla Camera dei Deputati per il centrodestra al collegio 8 Eur-Ardeatino, che comprende i quartieri Eur, Torrino, Mezzocammino, Ardeatino, Vitinia, Montagnola, Tor Marancia, Tintoretto, Garbatella, San Paolo, Ostiense e Appio Latino. Dopo anni di servizio svolto negli enti territoriali come assessore e consigliere capitolino, con queste elezioni ho la possibilità di proseguire il mio impegno per rappresentare Roma anche in Parlamento e utilizzare tutta la mia esperienza e le mie capacità a livello nazionale. I punti su cui lavorare sono molti, una cosa è sicura: continuerò a svolgere la mia attività politica con la passione e la determinazione che ho sempre dimostrato. 

Tra le questioni più urgenti da risolvere quella dell’Atac, ormai al collasso…

La situazione in cui si trova Atac è estremamente delicata. La maggioranza ha portato avanti il concordato preventivo su cui in Assemblea capitolina, come capogruppo di Forza Italia, ho sempre espresso enormi dubbi per due motivi: il rischio di diminuire i livelli occupazionali e il piano di risanamento che è stato taciuto dai 5 Stelle, mai mostrato agli altri consiglieri e tantomeno discusso. Così ci siamo trovati di fronte al fatto compiuto. Una cosa è certa, Atac è fortemente in crisi a causa dei debiti e ha bisogno di una riorganizzazione globale. Purtroppo la sorte delle aziende capitoline si sta gestendo con estrema superficialità.

Un autobus ATAC

Sicurezza, è sempre allarme. Quali le misure per arginare e prevenire il fenomeno?

Il tema va visto sotto una duplice ottica: a livello nazionale, dove ci sono emergenze come il terrorismo e i flussi migratori che fino a questo momento sono stati gestiti in maniera approssimativa. A livello locale la sicurezza deve essere un lavoro congiunto tra le amministrazioni e le forze di polizia. Una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, in maniera non invasiva, maggiori controlli e monitoraggi sono necessari. Il Centrodestra su questo tema è molto attento, a livello nazionale lavorando sul blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti e la stipula di trattati e accordi con i Paesi di origine dei migranti economici. Nelle singole città con l’istituzione dei carabinieri e poliziotti di quartiere e l’estensione dell’esperimento “strade sicure”. 

Un altro problema che continua ad affliggere Roma è quello della mala gestione dei rifiuti … C’è una soluzione condivisa?

La soluzione va ricercata in una strategia a lungo termine e soprattutto con il confronto. Sono vice presidente della commissione capitolina Ambiente e il problema dei rifiuti è iniziato a peggiorare con la chiusura di Malagrotta. Non c’è stato un piano integrativo allora e non c’è nemmeno ora. Sicuramente la raccolta differenziata deve essere potenziata, ma con obiettivi raggiungibili non miracoli. Arrivare al 70% in soli tre anni mi sembra davvero illusorio, soprattutto quando partiamo da una percentuale del 44,5%. 

Un cassonetto pieno di rifiuti

Infine l’emergenza delle buche sulle strade: tutti i municipi lamentano una carenza di fondi. Quale è la sua strategia?

La strategia deve essere a monte, non sempre all’ultimo. Sono stato presidente del X Municipio e sinceramente la manutenzione delle strade e il decoro in genere sono le priorità di un territorio che richiedono un lavoro costante.

Nel caso specifico delle strade di Roma manca la manutenzione, ciò che dovrebbe essere ordinario a Roma diventa straordinario. Si dovrà andare verso un reale decentramento amministrativo, che preveda più autonomia per i municipi. Con Roma Capitale avevamo iniziato un percorso, bloccato dalla sinistra che ha preferito puntare alla falsa abolizione della provincia, speriamo di poterlo portare avanti con la vittoria del 4 marzo.