Nella Lega deriva
della camicia nera

Dalla camicia verde alla camicia nera. La Lega potrebbe mutare ancora. Roberto Vannacci vuole una radicale sterzata di estrema destra. Nel raduno di Pontida dice: «Il giuramento di Pontida andrebbe insegnato nelle scuole» così come andrebbero ricordati agli studenti «gli eroi della Decima Mas».

Camicia nera, Manifestazione di militanti leghisti

Manifestazione di militanti leghisti

Insegnare il giuramento di Pontida non è un problema. Si studia da sempre nelle scuole la lotta dei Comuni lombardi contro le minacce alla libertà da parte dell’imperatore di Germania, ma indicare agli studenti tutti gli uomini della X Mas come «eroi» senza distinzioni,  è tutt’altra cosa. La X Mas nella Seconda Guerra Mondiale era un reparto d’assalto della Regia Marina Italiana, gli “eroi” sono gli assaltatori di Durand de la Penne che rischiando la vita fecero stragi di navi da guerra britanniche nel porto di Alessandria d’Egitto. Ma nel 1943 ci fu una rottura. Una parte del reparto d’assalto aderì alla Repubblica Sociale Italiana di Benito Mussolini, scelse di combattere al comando di Junio Valerio Borghese assieme alle truppe naziste ma lottò soprattutto contro le formazioni partigiane della Resistenza. La X Mas di Borghese si macchiò di massacri terribili accanto alle forze naziste e fasciste in camicia nera.
Vannacci, vice segretario del Carroccio, ex generale, avanza una proposta dirompente. Ha posizioni di ultra destra sull’immigrazione, gli omosessuali, i diritti civili, l’ambiente. Sono idee simili a quelle di Alternative für Deutschland, Alternativa per la Germania (la forza con venature neo naziste della Repubblica Federale Tedesca).

Matteo Salvini e Roberto Vannacci

La requisitoria di Vannacci a Pontida è di un populismo sovranista furente: «Non ci rassegniamo alla società meticcia che vorrebbe qualcuno e all’islamizzazione delle nostre città». Gli applausi si sprecano. Invita i leghisti a cambiare rispetto al passato, rispetto alle origini. I partiti di quando fu fondata la Lega, sostiene, o sono morti o hanno modificato il nome.
Matteo Salvini ascolta sofferente per un malore. Ha portato lui l’ex generale nel Carroccio per puntellare un partito barcollante (ha ottenuto oltre 500.000 voti di preferenza nelle ultime elezioni europee). L’ha voluto lui come vice segretario. Ma adesso è come se il Carroccio avesse due segretari, o quasi. Il Capitano si fa sentire a Pontida: dice no alla guerra in Ucraina, si oppone ad ogni ipotesi d’invio di soldati italiani. Indirettamente sembra rispondere picche a Vannacci: «Voi non dovete cambiare mai».

Luca Zaia e Matteo Salvini

Il Carroccio in oltre 40 anni di esistenza vive varie “rivoluzioni”. Umberto Bossi prima fonda la Lega Lombarda nel 1984, poi la Lega Nord nel 1989. Dà voce alla rivolta del nord produttivo dell’Italia contro “Roma ladrona”: lancia una forza antifascista che oscilla con veemenza populista tra indipendentismo e federalismo. Non sopporta la camicia nera, ama quella verde. Diventa più volte parlamentare, è ministro nei governi di centro-destra di Silvio Berlusconi. L’era Salvini comincia con un partito in agonia: lancia la svolta della Lega nazionale italiana con il boom del 34% dei voti nelle elezioni europee del 2019. Ma poi segue un brusco tracollo: nelle politiche del 2022 è surclassato da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Da allora è poco sopra l’8% dei voti e lotta con Forza Italia di Tajani sul posto di secondo partito più forte dell’alleanza di governo di destra-centro.
Salvini e Vannacci, due leader in competizione? Forse in futuro saranno tre. I potenti governatori leghisti delle regioni (Zaia in Veneto, Fontana in Lombardia, Fedriga in Friuli Venezia Giulia) sono fedeli all’impostazione federalista bossiana. Amano poco sia Salvini sia, soprattutto, Vannacci. Qualcuno, come Fontana, si esprime in modo anche prosaico contro il vice segretario. Zaia a Pontida prende le distanze con un linguaggio morbido: «Vannacci sarà la Lega dei prossimi 10 anni? Perché dovrebbe esserlo. In Lega abbiamo un sacco di persone in gamba, i segretari si scelgono nei congressi e coinvolgono il popolo della Lega. Vannacci può essere un valore se fa il leghista».