Lea Massari anti diva
dal fascino felino

Anna Maria Massetani, nota come Lea Massari, è mancata il 23 giugno 2025, alla venerabile età di 91 anni. Indimenticabile attrice del cinema italiano e francese, scelse quel nome d’arte in ricordo del fidanzato Leo, che morì tragicamente poco prima del loro matrimonio.

Lea Massari, Lea Massari

Lea Massari

Dopo aver studiato architettura in Svizzera, la giovane Anna Maria entrò nel mondo del cinema grazie a Piero Gherardi, scenografo felliniano amico di famiglia, che la presentò a Monicelli per Proibito (1954), tratto dal romanzo La madre di Grazia Deledda. La giovane attrice, alla sua prima esperienza cinematografica, interpretò Agnese Barras. La giovane Agnese, coinvolta nelle rivalità tra i Barras e i Corraine, finisce per lasciare l’isola natia. Recitavano con lei Amedeo Nazzari e Mel Ferrer.
Renato Castellani nel 1957 la sceglie come protagonista in I sogni del cassetto, dove interpreta Lucia, una studentessa di chimica all’università di Pavia. Si innamora dello studente di medicina Mario (Enrico Pagani) ma il padre (Sergio Tofano) vuole che torni a casa prima di sposarsi mentre il fidanzato si laurea. I due si sposano in segreto ma Lucia muore di parto poco tempo dopo. Il film dal sapore dolce-amaro fa riflettere sulla fragilità della vita e dei sogni dei giovani.
L’attrice fu notata da Michelangelo Antonioni che la scelse per interpretare Anna in L’avventura, considerato il film-manifesto dell’alienazione moderna. Anna è giovane, ricca e viziata, ma insofferente e scompare durante una gita in barca alle Isole Eolie. Il suo compagno, l’architetto Sandro (Gabriele Ferzetti) e una delle sue amiche, Claudia (Monica Vitti), si mettono alla sua ricerca ma finiscono per diventare amanti. Nulla si saprà della scomparsa di Anna.
Comincia così la luminosa carriera dell’attrice così brava nell’interpretare la complessità dell’animo umano in personaggi tormentati ed enigmatici.

Lea Massari nel film “Una vita difficile”

Tra i suoi film più famosi ricordiamo Una vita difficile (1961) di Dino Risi, accanto ad Alberto Sordi e Franco Fabrizi. La Massari interpreta Elena che dopo l’8 settembre aiuta il partigiano Silvio a salvarsi dai tedeschi nascondendolo in un vecchio mulino. Silvio si ricongiunge alla sua brigata e i due si perdono di vista finché a guerra finita Silvio, divenuto giornalista, si reca nei pressi di Dongo dove vive Elena. Si rincontreranno e non si lasceranno più. Tornato a Roma con lei inizia per Silvio una lunga e complicata rincorsa al successo. Nell’Italia dell’immediato dopoguerra prima e in quella del boom economico dopo, per Silvio non ci sono opportunità senza accettare compromessi. Lea Massari ottenne nel 1962 uno speciale David di Donatello per la sua interpretazione in questo film e nel film sempre a sfondo storico I sogni muoiono all’alba di Mario Craveri, Enrico Gras e Indro Montanelli.
In seguito l’attrice partecipò a numerosi film, richiesta da registi italiani e francesi. Nel 1970 per il film L’amante del regista Claude Sautet, ottenne il premio Louis-Delluc.

Lea Massari

Ricevette il suo primo Nastro d’argento per la sua performance in La prima notte di quiete (1972) di Valerio Zurlini.
Fu molto apprezzata in Francia, soprattutto per il suo ruolo nel film Soffio al cuore di Louis Malle dove veniva affrontato lo scabroso tema dell’incesto, forse il ruolo più importante della maturità per cui nel 1973 riceve una Ètoile de Cristal come migliore attrice straniera. Eppure la sua partecipazione le costò in Italia una clamorosa denuncia per corruzione di minorenne, da cui fu poi assolta.
Nel 1979 ricevette il suo secondo Nastro d’argento per il ruolo di Luisa Levi in Cristo si è fermato a Eboli (1978) di Francesco Rosi ove recitava accanto a Gian Maria Volonté, che lei riteneva il migliore collega con cui avesse mai lavorato.
Nel 1977 vinse il Pardo d’oro al Festival di Locarno per la sua parte nel film Antonio Gramsci – I giorni del carcere di Lino Del Fra.
Lea Massari decise di allontanarsi dal mondo del cinema e dello spettacolo circa 30 anni fa, vivendo la sua vita in modo privato, lottando per la difesa degli animali e contro la vivisezione anche se da giovane era appassionata di caccia.
Un’attrice riservata, lontana dai riflettori, ma affascinante per la sua grazia, il suo sguardo intenso, il suo carattere forte e quella sua voce particolare dalle grandi capacità drammatiche. Una delle attrici più rappresentative del cinema italiano tra gli anni Cinquanta e Settanta, che è passata attraverso vari generi (la Nouvelle Vague, il neorealismo, il cinema politico e quello psicologico) e interpretando in modo eccellente ruoli drammatici, satirici, sensuali e intellettuali.