In pochi conoscono il Palazzo San Felice di Roma, nessuno sa che sorge sulle rovine del Sepolcro dei Sempronii, ma tutti conoscono Tiberio Sempronio Gracco e Gaio Sempronio Gracco. I due fratelli sono l’incubo dell’aristocrazia senatoriale dell’antica Roma. Sono ricchi, di famiglia nobile (gens Sempronia da parte di padre e gens degli Scipioni da parte di madre) eppure militano in favore del partito dei “populares” e non degli “optimates”).

Sergio Mattarella visita il Sepolcro dei Sempronii e il Palazzo San Felice
Vogliono la giustizia sociale per garantire libertà e successo alla società romana. Ma pagano con la vita il loro coraggio e determinazione. Ne parla Natale Barca nel suo documentato e scorrevole libro: I Gracchi. Quando la politica finisce in tragedia. Tiberio Sempronio Gracco, eletto tribuno della plebe, vuole e ottiene la riforma agraria per ridurre i latifondi degli aristocratici e redistribuire le terre ai poveri. È attaccato, insultato, linciato. È assassinato e gettato nel Tevere nel 123 avanti Cristo, a soli 30 anni. Gaio Sempronio Gracco, da tribuno della plebe, riprende le battaglie del fratello maggiore per la riforma agraria. Ma anche lui ha un analogo tragico destino: è ucciso alle pendici del Gianicolo nel 121 avanti Cristo a 33 anni. Tiberio e Gaio Gracco sono morti giovani per i loro ideali, sono due sconfitti ma i loro nomi resteranno scritti nei libri di storia per le battaglie in favore della giustizia sociale, premessa per le libertà e per lo sviluppo di ogni società.

Il Sepolcro dei Sempronii
Ora il nome della “gens Sempronia” torna a farsi sentire. Dopo secoli di oblio i romani potranno vedere di nuovo il Sepolcro dei Sempronii. È una autentica novità. Il Sepolcro dei Sempronii, realizzato nella seconda metà del I secolo avanti Cristo è scoperto nel 1863, quando è costruito il Palazzo San Felice. È a un passo dal Quirinale, in via della Dataria. Il papa Pio IX lo fa edificare come pertinenza del Quirinale e da allora continua nella sua funzione di pertinenza quirinalizia prima con i re Savoia e poi con i presidenti della Repubblica.
Ora c’è la svolta. La presidenza della Repubblica cede nel 2017 il Palazzo San Felice al ministero della Cultura per ospitare la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte gestita dalla nascente Fondazione Biblioteca Nazionale di Archeologia. Sono in corso i lavori per il varo del nuovo polo culturale romano. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Cultura Alessandro Giuli visitano il cantiere dei lavori. Dal 14 giugno al 28 dicembre 2025 è possibile visitare gratuitamente su prenotazione il Palazzo San Felice e il Sepolcro dei Sempronii.
Lì non furono seppelliti i fratelli Gracchi, uccisi circa un secolo prima della sua costruzione. Del resto una epigrafe scolpita sopra l’arco d’ingresso del sepolcro indica i nomi di chi vi trovò riposo: Cneo Sempronio, sua sorella Sempronia e la loro madre Larcia. Probabilmente si tratta di discendenti dei fratelli Gracchi. Cornelia, figlia di Scipione l’Africano, madre dei Gracchi, è orgogliosa dei suoi figli e dei loro ideali democratici. Pronuncia una frase famosissima a proposito dei due figli: «Questi sono i miei gioielli».