Spagna e Portogallo
al buio per ore

Corrente elettrica, Spagna e Portogallo colpiti dal black out

Spagna e Portogallo colpiti dal black out

Sono impressionanti le immagini satellitari del black out che ha spento le luci di Spagna e Portogallo. A dire il vero fanno proprio paura: di colpo una parte dell’Europa è ripiombata nel buio che per millenni ha preceduto le scoperte di Alessandro Volta e Thomas Edison. La corrente elettrica e la lampadina hanno improvvisamente cessato di compiere il loro servizio vivifico e luminoso.
Le città, i paesi, le campagne, tutto è d’improvviso divenuto buio e si è fermato: gli ascensori sono diventati gabbie, i treni e le metropolitane semplici ricoveri ferrosi, gli aerei sono rimasti a terra, gli ospedali hanno cessato di erogare assistenza e salvezza, le carceri luoghi ancora più sofferenti, la televisione si è spenta.

Anche le metropolitane si sono fermate per il black out

Ma ciò che davvero ha reso plastica la fragilità dell’epoca che viviamo, a causa della nostra totale dipendenza dai flussi di energia che corrono senza sosta lungo i cavi elettrici, è stato l’interruzione delle comunicazioni. I telefoni cellulari e i computer sono temporaneamente morti e con essi la possibilità per gli uomini di comunicare tra loro anche a distanza di poche centinaia di metri.
Viviamo in un mondo costantemente ipercollegato e in overdose di comunicazione, eppure, nel contempo, iperfragile e soggetto a morte improvvisa. In Spagna e Portogallo, per molte ore si è tornati all’epoca del lampione a gas, del piccione viaggiatore o, per non essere così tragici, della diligenza trainata da cavalli allenati e possenti.
Quello che è successo nella penisola iberica fa paura e testimonia la nostra totale e fragile dipendenza dalla tecnologia e dall’energia elettrica che la sorregge ed alimenta.
Per prudenza e per correre ai ripari da stamane ho messo in tasca la chiave di casa. Non lo facevo da almeno due decenni, ma non voglio dormire sull’uscio se la serratura elettrica non dovesse funzionare.