
Sandro Pertini
«La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare» (Pietro Calamandrei). La libertà ci pare un valore scontato, scontato come l’aria che respiriamo e non ci accorgiamo di quanto sia indispensabile finché ci viene a mancare. E la Festa della Liberazione, il 25 aprile di ogni anno, è un modo per ricordare il valore della libertà per cui le generazioni che ci hanno preceduto hanno lottato e spesso sacrificato la loro vita.
Per quale motivo fu scelta questa data?
La Seconda Guerra Mondiale non finì il 25 aprile 1945, ma quel giorno il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) diede l’ordine di insurrezione generale. È la data della ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò dalle grandi città del Nord, dopo lo sfondamento della “Linea Gotica”. Milano fu liberata il 25 aprile, il 26 fu liberata Genova e il 28 Torino.
Quel giorno a Milano Sandro Pertini aveva proclamato lo sciopero generale: «Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire».
Fu Pertini uno degli organizzatori dell’insurrezione di Milano, lui che a Roma, in Toscana, Valle d’Aosta e Lombardia, si era distinto in diverse azioni partigiane che gli valsero una medaglia d’oro al valor militare.

Un gruppo di partigiani
Entro il 1º maggio tutta l’Italia settentrionale fu liberata: Bologna il 21 aprile, Genova il 23 aprile e Venezia il 28 aprile. La Liberazione mise fine alla dittatura fascista, all’occupazione tedesca e a cinque anni di guerra ma diede anche l’avvio ad una fase di governo che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della nostra Costituzione.
È un giorno simbolico per celebrare la Liberazione ma anche per riconoscere il valore della Resistenza.
Ed oggi più che mai è importante festeggiare questo giorno per ricordarci di resistere ad ogni forma di limitazione delle libertà delle persone, di tutte le persone qualunque sia la loro origine, la loro scelta di vita, la loro condizione sociale e fisica… Occorre preoccuparsi quando in Usa sale al potere un Trump che sta limitando le libertà individuali, quando in Ungheria Orbàn vieta il Gay Pride, vieta le manifestazioni di dissenso e perseguita chi dissente. E ovunque la libertà e i diritti umani dei profughi vengono violate… per non parlare della mancanza di libertà in tanti paesi del Vicino Oriente, dell’Africa, del Sud America…
Sono tempi in cui anche in Italia si vuole limitare la libertà di manifestare, di esprimere la propria personalità o il proprio dissenso… si vuole limitare la libertà di stampa… controllare, cioè, il dissenso in qualsiasi forma si possa manifestare.
Stiamo attenti che la libertà, come l’aquilone, è appesa ad un filo.