
Pinocchio ha preso vita nel film di Disney
Libri e film. Pinocchio attrae in tutto il mondo. Anche i film di animazione su Pinocchio sono stati prodotti e hanno avuto successo dappertutto: dal Messico al Giappone, dalla Francia agli Stati Uniti, tanti i cartoon soprattutto in Italia. Ce ne parla Maria Luisa Berti.
Anche nella cinematografia italiana i film di animazione su Pinocchio hanno una lunga storia. Prima del famoso Pinocchio di Walt Disney, nel gennaio del 1935 il politico Alfredo Rocco decise di commissionare alla neonata CAIR il primo film d’animazione italiano sul burattino di Collodi e acquistò i diritti dalla casa editrice R. Bemporad & figlio. Non si sa se Umberto Spano e Raoul Verdini fossero i registi perché altre fonti citano Romolo Bacchini e il figlio Carlo. Il titolo era Le avventure di Pinocchio.
A fine anno la CAIR, avendo esaurito i finanziamenti, cessò l’attività. Rimasero inutilizzati circa 150.000 disegni e 2.500 metri di pellicola. Secondo il Dizionario del cinema italiano il filmato durava circa 105 minuti. Mameli Barbara, uno dei disegnatori, insieme ad Attalo e Verdini, ricorda che «Non vi erano attrezzature ed i disegni venivano ripresi uno per uno con una comune macchina fotografica, in modo molto impreciso. Non lo vidi mai completato».

La fata turchina con Pinocchio ancora burattino nel film di Disney
L’anno dopo Raoul Verdini tentò di terminare il film, ma non riuscì nell’intento, e il film rimase quindi incompiuto. Casualmente, in quello stesso anno Disney acquistò i diritti del libro per realizzare il suo “Pinocchio”, e si diceva che fosse stata proprio la Disney a bloccare il filmato. Forse il migliore film d’animazione mai prodotto dalla Disney pare sia “Pinocchio”, che vanta anche una delle colonne sonore più indimenticabili (la canzone Una stella che cade vinse anche l’Oscar).
Un burattino di nome Pinocchio è un film italiano di animazione realizzato nel 1971 da Giuliano Cenci, regista e animatore, con la collaborazione di Marco e Antonio Lorenzini, nipoti di Collodi e, per loro, il filmato rispecchiava in pieno lo spirito del romanzo. Alla sala Stensen di Firenze nel 1966, c’era stata la presentazione del progetto da parte di Corrado Mantoni e il regista Cenci, in quella occasione, aveva proposto alcune proiezioni di disegni e di scene animate prodotte da lui stesso e dal fratello Renzo. Fu illustrata in modo dettagliato la parte economica e i numerosi professionisti e imprenditori fiorentini presenti aderirono quasi in toto al finanziamento del progetto.

Pinocchio con il gatto e la volpe nel film di Disney
Per la realizzazione del film si usò la tecnica della Disney, la full animation, a passo 2 (due fotogrammi per disegno). A fine lavoro si contarono circa 500.000 tra disegni su carta e fogli di celluloide sui quali venivano riportati, a china e rigorosamente a mano, i tratti degli animatori e degli scompositori. Tali fogli trasparenti venivano poi dipinti al rovescio con colori a tempera murale dalle mani femminili del reparto colore. Ci vollero cinque anni per la lavorazione che vide impiegati una cinquantina di artisti e tecnici. Il costo finale dell’opera fu di circa 470 milioni di lire dell’epoca. La presentazione ufficiale fu al cinema Principe di Firenze nel maggio 1972. La proiezione ebbe un notevole successo di critica e pubblico.
Tra i doppiatori originali ricordiamo Roberta Paladini (Pinocchio), Roberto Bertea (Geppetto), Lauro Gazzolo (Grillo Parlante), Riccardo Paladini. La voce narrante è di Renato Rascel che canta la canzone Un burattino di nome Pinocchio e che con Vito Tommaso è autore della colonna sonora edita da RCA. Nonostante un iniziale successo, il filmato finì nel dimenticatoio per problemi di distribuzione fino al 2012, quando per volere dello stesso Cenci, fu proiettata la versione restaurata del cartoon, poi proposta in DVD. «Questo film è dedicato ai ragazzi di tutto il mondo, e a quegli adulti che dei ragazzi abbiano conservato la semplicità di cuore, il senso di giustizia e lo spirito di fraternità». (Dedica di Cenci)

Il grillo parlante del Pinocchio di Walt Disney
Bentornato Pinocchio è un film d’animazione italiano del 2007 diretto da Orlando Corradi. Il lungometraggio, prodotto e distribuito da Mondo TV, vuole essere il seguito del racconto originario di Collodi, narrando le vicende future del celebre burattino dopo essere diventato un bambino vero. In un angolo della falegnameria di Geppetto sta il burattino ma Pinocchio non sa che comportandosi male potrebbe tornare burattino. Infatti l’Omino di Burro, che trasforma i bambini in asinelli, il Gatto e la Volpe coinvolgono Pinocchio in una malefatta: rubare i soldi della cassa della scuola. Diventato di nuovo burattino va a cercare la Fata Turchina e in questa ricerca è aiutato dal barboncino Winner… È un cartone animato adatto ai bambini più piccoli.
Nel film di animazione “Pinocchio” di Enzo D’Alò del 2012, il rapporto tra padre e figlio diventa l’aspetto più interessante della narrazione, che segue il romanzo di Collodi ma lo arricchisce per la bellezza dei disegni a pastello e ad acquerello.

Pinocchio regia di Enzo D’Alò
Il filmato comincia con Geppetto giovane che fa volare un aquilone ma inciampa e l’aquilone vola via. Molti anni dopo l’aquilone torna a casa proprio mentre Geppetto sta lavorando un pezzo di legno che comincia a parlare… pensa così di costruire un burattino e di considerarlo come un figlio.
D’Alò ricordò che la morte di suo padre lo aveva fatto ripensare al loro rapporto e ciò lo portò a guardare in modo innovativo il personaggio di Geppetto che non ha mai dimenticato di essere stato un bambino, conservando intatto uno sguardo carico di fantasia: «…per la prima volta metto in campo tutti i personaggi originali…anche se il perno su cui ruotano gli avvenimenti è il rapporto tra Pinocchio e Geppetto» (Enzo D’Alò). Anche la Fata Turchina viene vista non come un sostituto della figura materna (come in Comencini) ma si trasforma in un’amica quasi coetanea di Pinocchio. La pellicola ha richiesto dieci anni di lavorazione con la sceneggiatura di D’Alò con Umberto Marino. L’illustratore Lorenzo Mattotti nel disegnare le colline toscane, le nuvole nei cieli, i tratti dei personaggi pare aver attinto ai pittori dell’Ottocento e anche ai futuristi. «Ho preso la nostra memoria culturale e l’ho unita alla mia personale visione», ha spiegato Mattotti, «creando immagini lontane dagli stereotipi americani o giapponesi cui siamo abituati. Il risultato è comunque contemporaneo e carico di energia». Secondo il regista «tradurre lo stile grafico di Mattotti in digitale non è stato facile. Siamo stati i primi in Europa ad avvalerci del software messo a punto dalla Compagnia canadese Toon Boom».
Le musiche sono di Lucio Dalla. La Canzone di Turchina è cantata da Leda Battisti, Mangia e bevi da Nada, Busker da Marco Alemanno, che con Dalla canta Sono Pinocchio. Mino Caprio dà la voce a Geppetto e suo figlio Mino a Pinocchio, Rocco Papaleo a Mangiafuoco, Lucio Dalla al Pescatore Verde. «Ho coinvolto Lucio fin dall’inizio» ha ricordato d’Alò, «la sua musica ha preceduto gli storyboard e ha ispirato la creazione dei personaggi». Di Lucio Dalla sono anche gli assoli di clarinetto.
Anche il cartoon di Enzo D’Alò è visibile su Netflix.
Secondo articolo – Fine