Lisbona, una città
a passo di gambero

Scale mobili bloccate a Lisbona

Premiata negli ultimi due anni come “migliore destinazione turistica urbana d’Europa”, Lisbona incassa premi e riconoscimenti internazionali a getto continuo. D’altra parte, nel 2024 ha raggiunto la cifra record di 4 milioni e 600 mila turisti. Un numero di visitatori che la colloca ormai stabilmente tra le città europee più visitate.

Ma se è vero che la capitale portoghese continua ad essere di moda e con un’ottima immagine mediatica, è altrettanto vero che la fama di cui gode oggi non corrisponde alla realtà degli ultimi anni. Diciamo che dalla fine del Covid ad oggi ha preso a camminare come un gambero: un passo avanti e un salto all’indietro.

I segni dell’attuale degrado appaiono subito evidenti a qualsiasi straniero, arrivato in aeroporto, decida di prendere la linea rossa della metropolitana che collega lo scalo con la città in appena 20 minuti. Bene: incontrerà quasi tutte e tre le scale mobili fuori servizio.  

È l’altra faccia di una città con un’immagine glamour costruita dalle promozioni pubblicitarie finanziate dall’industria turistica e dal settore immobiliare che poi è il grande problema della capitale portoghese.

Una realtà ben conosciuta dagli abitanti dei quartieri più antichi, costretti a fare i conti

Scale mobili fuori servizio, Un antico palazzo del centro di Lisbona completamente svuotato

Un antico palazzo del centro di Lisbona completamente svuotato

con il caro-casa e con un’esplosione dei valori immobiliari che in 10 anni ha portato quasi al raddoppio dei prezzi. Infatti si è passati da una media di 2.500 euro a metro quadrato del 2015, ai 4 mila e passa di oggi.

Il risultato è l’espulsione di tanti residenti a basso reddito spinti verso le periferie per far spazio a nuovi abitanti senza problemi economici. In genere stranieri o investitori interessati al cosiddetto “alojamento local” ossia alla trasformazione delle case in alloggi per turisti.

Il fenomeno ha un nome: gentrificazione. Le conseguenze di questo vero e proprio cancro urbano sono note e devastanti, come dimostra lo stato di salute dell’odierna Lisbona. Ancora una volta lo stravolgimento del tessuto sociale maturato nell’ultimo decennio viene fotografato perfettamente dalle statistiche. Nel 2015, il centro della capitale portoghese aveva 545.000 residenti. Nel 2024, la popolazione era scesa a meno di 534.000. Soprattutto grazie all’espulsione di tante famiglie nate e cresciute ad Alfama, a Chado, a Bairro Alto e poi costrette a trasferirsi in periferia. Ma questa transumanza ha creato grandi problemi anche in molte zone periferiche, gonfiate a dismisura dall’arrivo di migliaia di nuovi abitanti.

Treno suburbano della Fertagus nell’ora di punta a Lisbona

Intanto l’aumento del turismo e l’uso di piattaforme come Airbnb continuano a ridurre l’offerta di alloggi disponibili per i residenti, stravolgendo il centro e il suo tessuto economico sociale. Con una serie di modifiche che – tra l’altro – hanno portato con sé fenomeni come degrado, sporcizia, caduta della manutenzione urbana, peggioramento dei servizi pubblici essenziali. A cominciare dai trasporti che in città non reggono più alla pressione del turismo di massa.

Intanto, sull’altra sponda del fiume, si vedono le conseguenze della gentrificazione anche sul trasporto dei pendolari. Con i treni suburbani che attraversano il Ponte 25 Aprile e non ce la fanno più. Nelle ore di punta i convogli della Fertagus, che per anni hanno rappresentato un’eccellenza, adesso si riempiono come sardine. Perché il servizio non è stato modificato per reggere all’urto dei nuovi viaggiatori diretti a Corroios, Amora, Coina. Che poi sono le migliaia di nuovi abitanti espulsi dal centro e costretti a trasferirsi in periferia…