Portogallo, per i giovani
paradiso fiscale a metà

Accolte con grande enfasi dai quotidiani italiani, le misure fiscali a favore dei lavoratori under 35 appena introdotte dal governo di Lisbona con la nuova legge di Bilancio, non trasformeranno il Portogallo nel “paradiso fiscale dei giovani”.

Paradiso fiscale dei giovani, Università NOVA SBE a Lisbona

Università NOVA SBE a Lisbona

Intanto perché l’esenzione completa sui redditi vale solo per il primo anno, poi si passa a uno sconto del 75 per cento fino al quarto anno. Dal quinto si arriva al 50 per cento e dall’ottavo si passa al 25 per cento fino al decimo anno, che segna la fine del regime agevolato.

Come si legge sul sito del governo, con “l’IRS Jovem”, chi percepisce 1.000 euro al mese risparmierà circa 800 euro di tasse solo nel primo anno, valore che, considerando tutto il periodo coperto dalle agevolazioni, arriva a circa 7.200 euro. E questo è tutto. D’altra parte, l’esempio salariale non è stato fatto a caso: statistiche alla mano, la retribuzione media di un giovane lavoratore portoghese è di 1.037 euro mensili.

Una veduta di Lisbona

Se le cose stanno così, è chiaro che il regime fiscale agevolato in vigore dall’inizio di quest’anno non basterà ad arrestare la fuga di tanti giovani verso Paesi dove possono guadagnare molto di più. E non devono nemmeno andare troppo lontano. Per esempio un infermiere se si sposta in un ospedale tedesco triplica il suo stipendio.

Allora, altro che “paradiso fiscale dei giovani”, il vero primato del Portogallo sono i salari bassi. Quello minimo è stato aggiornato a 820 euro al mese a partire dal 1 gennaio 2024, con un aumento considerato “record” (60 euro). E quasi tutti i lavoratori dei settori più deboli (grande distribuzione, turismo, commercio, edilizia, agricoltura eccetera) sono a salario minimo. Questo spiega perché più della metà dei lavoratori portoghesi percepisce uno stipendio inferiore ai mille euro al mese.

In un quadro del genere, la fuga dei giovani è diventata fenomeno di massa.  Attualmente, sono più di 850.000 i giovani portoghesi, con un’età compresa tra i 15 e i 39 anni, che risiedono all’estero. Insomma, uno su tre ha scelto l’emigrazione e non tornerà indietro solo perché da quest’anno il governo ha introdotto “IRS Jovem”, uno sconto d’imposta spalmato in dieci anni su salari che restano tra i più bassi d’Europa.