È conosciuto come “l’oro verde di Calabria”. Il suo profumo stordisce per quanto è intenso, inonda le narici e giunge sino al cervello svegliando le sinapsi. Biologicamente è un agrume, come le arance, i mandarini e i limoni, che non sono buoni solo in Calabria ma anche in altre regioni meridionali italiane.

Frutti di bergamotto
Ma il “Bergamotto” è un unicum calabrese, specificamente jonico – reggino, del panorama agrumario italiano, è conosciuto sin dal 1750 e la sua “area vocata” di coltivazione coincide con il territorio della provincia di Reggio Calabria compreso tra i comuni di Villa San Giovanni e Monasterace.
È infatti ormai verificato che al di fuori della “area vocata”, il “Citrus bergamia” non esprime le migliori caratteristiche qualitative in termini di frutto, polpa e succo, oltre ad essere soggetto a problematiche fitosanitarie importanti. Insomma, il bergamotto qualitativamente migliore sotto il profilo biologico e fitosanitario si ottiene solo dalle piante coltivate nel territorio comprensoriale di Reggio Calabria, nonché nel Basso e nell’Alto Jonio Reggino.
Le sue fortune sono state assai alterne e nell’ultimo quadriennio, dopo un pluriennale periodo di forte ripresa del prezzo che ha indotto centinaia di grandi, medi e piccoli produttori a investire sogni, lavoro e risorse economiche in questo agrume, ha subito una sensibile decurtazione del prezzo, misurata ormai in oltre il 35% per il frutto fresco e quello da industria, che ha messo in ginocchio i “bergamottocoltivatori” e tutta la filiera produttiva e commerciale. Le cause sono naturali (mancanza di acqua, risalita del cuneo salino, presenza di cloruro di sodio), economiche e politiche.

Alberi di bergamotto
Ma finalmente, dopo anni di istanze e di battaglie, chi di dovere si è reso conto della straordinaria eccellenza di questo agrume e dell’importanza economica e sociale di tutelare effettivamente i produttori e tutta la filiera.
Il 28 gennaio 2025 sarà un giorno storico per il “Citrus bergamia”: finalmente vedrà la luce l’agognata “IGP Bergamotto di Reggio Calabria”. Servirà poi l’ultimo passaggio in sede europea, ma l’auspicio è che la Commissione sia molto più celere degli organismi italiani e quindi doti questo straordinario agrume dello status normativo e di specifica tutela che ancora gli manca.
Qualcuno si chiederà perché ho deciso di scrivere sul bergamotto. La risposta è personale. Sono cresciuto tra le piante di bergamotto, ne sentivo il profumo durante il tempo della raccolta, ho portato a spalla le ceste colme di agrumi, ho visto la dedizione paterna di mio nonno nel trattare le piante come dei figli, ho assistito inerme alla decadenza delle coltivazioni e ho udito la passione e il dolore dei “vecchi” come il mio avo che hanno patito, anche umanamente, il declino delle loro coltivazioni.

Villa San Giovanni vista dal mare
Il bergamotto è parte della mia vita e, pur non essendo un produttore, mi auguro che stavolta sia davvero quella buona per dare tutela all’agrume e stabilità economica ai coltivatori di bergamotto e all’intera filiera.
La Calabria jonico – reggina ha bisogno di tutelare le proprie eccellenze e ciò non è un fatto solo economico. La difesa piena e duratura del bergamotto e della sua filiera costituisce ricchezza, la quale porta lavoro per migliaia di persone, che a loro volta possono affrancarsi dalla precarietà e trovare la propria stabilità nella dignità del lavoro, la quale è la condizione prima ed essenziale per lo sviluppo sociale ed economico di un territorio complesso in cui lo Stato spesso ha rinunciato ad esercitare la propria sovranità, limitandosi al mero controllo di polizia (sia chiaro, assolutamente necessario ma non sufficiente per assicurare lo sviluppo).
Donare dignità e protezione legale al “Citrus bergamia” significa donare progresso e fiducia nel futuro alla provincia di Reggio Calabria e all’intera regione.