Musk, la paura
del dittatore

SpaceX, Elon Musk

Elon Musk

Elon Musk è sempre più ricco. Cresce il timore di Musk dittatore, lo spauracchio sono soprattutto due sue aziende: SpaceX (satelliti) e X (canale sociale su Internet). Il patrimonio del fondatore di Tesla aumenta con la velocità stratosferica delle sue astronavi: lo scorso marzo era già l’uomo più ricco del mondo con un patrimonio di 200 miliardi di dollari, a gennaio ha quasi raddoppiato con quasi 350 miliardi.

I comizi, le interviste, gli interventi su Internet in favore di Trump hanno contribuito al trionfo elettorale del tycoon e alla moltiplicazione geometrica del suo patrimonio.

Il sostegno politico a Donald Trump è una infinita benzina per riempire le sue casseforti. La seconda vittoria di Trump nelle elezioni per la Casa Bianca ha fatto e fa esplodere le quotazioni in Borsa della sua galassia di imprese nell’alta tecnologia (auto elettriche, satelliti per le telecomunicazioni, astronavi, intelligenza artificiale, energie alternative, social media). Ha mille diversi interessi, aziende e fabbriche in America, in Europa e in Asia.

Rino Formica

Ha avuto un ruolo determinante nella vittoria elettorale. È l’inventore della tecno destra e ora oscura perfino la figura del vice di “The Donald” J.D. Vance, uomo di estrema destra. In politica interna attacca senza freno gli immigrati clandestini, in politica estera spaventa l’Unione europea e la Cina minacciando altri dazi e blandisce i partiti dell’estrema destra europea (come in Germania) e minaccia quelli di sinistra (come nel Regno Unito). Dal 20 gennaio, giorno dell’insediamento di Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti, potrebbe emergere come il vero uomo forte della nuova amministrazione americana. Attraverso i satelliti SpaceX è in grado di soddisfare esigenze militari (ad esempio guidando con precisione i missili sull’obiettivo da colpire) e civili (comunicazioni digitali per i privati).

Lui, e la potentissima tecno destra Usa mobilitata in questi mesi, incutono timori in America e in Europa. Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, dice: quando un uomo «da Cesare in avanti passando a Napoleone, pensa di volersi prendere il mondo» allora «diventa una cosa che a me non piace; un dittatore».

Giorgia Meloni ed Elon Musk

Rino Formica, 97 anni, esponente del Psi di Bettino Craxi, parte da un’analisi geo politica indicando la fine di un’era, il tramonto della Nato perseguito da Trump. Siamo in una nuova stagione politica perché il nuovo presidente statunitense «non vuole più alleati» sia pure «a sovranità limitata» ma «vuole clienti dei loro affari». Formica, più volte ministro nella Prima Repubblica, precisa: «Ora stiamo entrando in una fase nuova, come dimostra il rapporto tra il governo italiano ed Elon Musk».

Guai in vista soprattutto per l’Europa e per l’Italia. Formica si riferisce a Musk sul caso SpaceX sollevato dalle opposizioni. Giorgia Meloni invece respinge ogni timore, ogni rischio di pericolo per la democrazia con il nuovo vento che soffia dagli Usa. La presidente del Consiglio sottolinea di avere un rapporto buono con Trump e ottimo con Musk. Ironizza su «chi fino a ieri esaltava Musk come un genio e oggi invece lo dipinge come un mostro». E le voci sull’ipotesi di un accordo da 1,5 miliardi di dollari firmato con SpaceX per fornire all’Italia una rete di satelliti di comunicazioni? Si tratta di “false notizie”, ribatte Meloni. Aggiunge: «Valuto gli investimenti stranieri solo con la lente dell’interesse nazionale, non delle amicizie». La verifica si avrà nei prossimi mesi.