Il lavoro uccide, troppo spesso uccide. Patrizio Spasiano, operaio, si spegne ad appena 19 anni. Aveva cominciato a lavorare solo da pochi mesi, una fuga di ammoniaca lo uccide. È il primo morto sul lavoro del 2025 in Campania.

Operai su un ponte mobile
Il 2024 è stato un altro anno di stragi sul lavoro: più di mille morti nei primi 11 mesi da gennaio a novembre, secondo i dati dell’Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro). Ma c’è anche un esercito di oltre 500.000 lavoratori tra feriti e infortunati in modo grave o lieve. Si muore in tutti i settori produttivi. In particolare nell’industria, nell’edilizia, nell’agricoltura, nel commercio.
In genere i giornali dedicano poche righe alle notizie di un decesso e, alle volte, nemmeno quelle. Lo stesso discorso vale per i telegiornali e i giornali radio. Purtroppo ci deve essere un fatto clamoroso, deve capitare una strage di 4-5 lavoratori perché l’informazione faccia breccia, perché la notizia conquisti la prima pagina (come accadde nella strage della stazione ferroviaria di Brandizio, nella quale un treno travolse e uccise 5 operai addetti alla manutenzione). La giovane età di Patrizio Spasiano e il fatto di aver inaugurato il libro dei lutti per lavoro del 2025 in Campania spingono molti quotidiani a dare un titolo alla terribile notizia almeno in una pagina interna.

La stazione di Brandizio dopo la strage di 5 operai travolti da un treno
In genere non è così. I giornali normalmente sono pieni zeppi di mille notizie diverse, alle volte anche frivole se non futili, ma non danno conto di una morte bianca. Eppure si tratta di un dramma sociale e umano che spezza la vita di circa tre lavoratori al giorno. C’è, ad esempio, chi preferisce parlare dei look più belli di attrici e cantanti dell’anno passato. In particolare c’è chi ha steso una specie di classifica dei venti look più belli del 2024 in premiazioni, sfilate, serate di gala: prima Zendaya Coleman, seconda Taylor Swift, terza Monica Bellucci.
Forse c’è l’intenzione dei media di alleggerire un po’ le pagine colme di notizie da incubo: la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, le fiamme che divorano Los Angeles, la crescente povertà, i femminicidi. Ma i lettori vogliono leggere quello che accade, le notizie brutte e belle, vogliono essere informati su tutto, comprese le morti sul lavoro. Comprese le notizie sulla scomparsa di Patrizio Spasiano.

Messaggio di fine anno di Sergio Mattarella
Sergio Mattarella ne parla spesso. Il presidente della Repubblica nel discorso di fine anno agli italiani ha avvertito che «…non possono più bastare le parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali si possono e si devono prevenire». Gli stessi concetti, gli stessi moniti sono arrivati da Mattarella anche negli anni passati. Giorgio Napolitano, predecessore di Mattarella al Quirinale, disse più volte “basta” alle morti bianche. In più occasioni chiese più prevenzioni e più controlli sulle misure per garantire la sicurezza del lavoro. Ma le cose non sono cambiate. Le stragi continuano. Le misure di sicurezza sul lavoro spesso sono carenti soprattutto quando si passa da un appalto all’altro con prezzi sempre al ribasso. Molte volte le notizie sulle morti bianche vengono sottovalutate e perfino ignorate dai media. Forse non a caso i giornali vendono sempre meno copie e le televisioni perdono ascolti.