Malgrado tutte le accelerazioni del “cronoprogramma” dei lavori, più volte promesse dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, molte opere previste per l’Anno Santo sono al palo.

Lavori per il Giubileo alla Stazione Termini
A Giubileo iniziato siamo davanti a un flop evidente: la maggior parte delle opere è stata considerata “differibile” e quindi rinviata al 2026 e oltre, ma ci sono anche opere necessarie per la “funzionalità” della città che non sono state ancora completate. Difficile essere più precisi, vista la reticenza delle fonti ufficiali a fornire i dati. Ma secondo le ultime informazioni disponibili, allo stato attuale, le opere programmate dal Campidoglio come “indifferibili” che mancano all’appello sarebbero 133. Quasi la metà del totale.
A questo punto, per il sindaco della capitale, non ci sono molte giustificazioni. Anche perché aveva dalla sua fondi sufficienti (compresi quelli del PNRR) e poteri straordinari, dovuti al ruolo di Commissario straordinario per il Giubileo. Poteri che, in caso di necessità, gli davano e gli danno la possibilità di ricorrere alla surroga.

Roberto Gualtieri
Come ha sottolineato la Corte dei Conti in un lungo report di fine anno con un rimprovero in cui accomuna Campidoglio e Governo, per i poteri dati al ministero delle Finanze.
I giudici contabili ricordano infatti che Commissario e Giubileo spa (la società del Mef incaricata degli appalti) sono stati dotati di poteri ad hoc con una serie di atti legislativi dal 2021 in poi. Provvedimenti nati proprio per «consentire di portare a termine» le opere in tempo per l’Anno Santo.
Dopo aver sottolineato che si trattava di interventi finanziati con 1,7 miliardi di euro «funzionali al corretto svolgimento delle celebrazioni giubilari» ma anche «al miglioramento della città», la Corte dei Conti ha stigmatizzato il fatto che solo una «esigua minoranza degli interventi essenziali» hanno visto la luce prima dell’apertura giubilare. Tra l’altro, concludono impietosamente i giudici contabili, se molte opere “essenziali” sono rimaste al palo, questo è potuto accadere per «l’approssimazione e la carenza di tanti monitoraggi commissariali». Cosa che ha “vanificato” e reso inutili i poteri straordinari dati a Gualtieri per il Giubileo.