Hepburn star e
staffetta partigiana

Audrey Hepburn visse tante vite in una: da star internazionale del cinema a staffetta partigiana, da elegantissima  attrice vincitrice di premi Oscar alle privazioni subite durante la Seconda guerra mondiale. Maria Luisa Berti ci racconta la storia dell’attrice interprete di film da antologia come “Vacanze Romane”, “Sabrina”, Colazione da Tiffany”, “Gli inesorabili”.

Dal 29 maggio 2024 è in libreria la graphic novel “Audrey Hepburn. La biografia a fumetti”, scritta dalla giornalista Eileen Hofer e illustrata dal disegnatore Christopher, ed. ReNoir Comics.

Audrey Hepburn, Audrey Hepburn con il figlio Luca Dotti

Audrey Hepburn con il figlio Luca Dotti

Gli episodi principali della vita di questa indimenticabile star del cinema sono documentati accuratamente anche grazie al supporto del figlio dell’attrice, Luca Dotti. Durante la presentazione al pubblico di questa biografia, Luca ebbe a dichiarare: «È senza dubbio uno degli omaggi a mia mamma più̀ toccanti mai prodotti. Le parole insieme ai disegni creano un universo unico e unito, molto diverso e intimo».

Nel libro si parte dall’infanzia di Audrey cresciuta in un ambiente agiato e cosmopolita, ma segnato dalle privazioni e dall’orrore della Seconda Guerra Mondiale, per arrivare al coronamento dei suoi sogni di ballerina, fino al suo debutto nel mondo del cinema.

Questa biografia è l’ultima uscita tra le tante scritte su questa donna straordinaria. Tra queste ricordiamo quella del suo primo figlio, Sean Hepburn Ferrer, dal titolo “Audrey Hepburn. Un’anima elegante” e quella di Luca Dotti con la collaborazione del giornalista Luigi Spinola “Audrey mia madre”, libro che la ricorda non tanto come attrice quanto come madre e filantropa e, facendo riferimento a quest’ultimo, è in preparazione una nuova serie tv sulla vita dell’attrice.

Audrey Kathleen Ruston nacque a Bruxelles il 4 maggio 1929 dal banchiere inglese Joseph Anthony Ruston e dalla baronessa olandese Ella Van Heemstra che aveva avi di sangue blu tra cui Edoardo III d’Inghilterra e James Hepburn, IV conte di Bothwell, dal quale potrebbe essere discesa anche Katharine Hepburn.

Audrey Hepburn e Gregory Peck in VACANZE ROMANE

Il lavoro paterno costrinse la famiglia a continui spostamenti ma il momento più traumatico per Audrey fu il divorzio dei suoi genitori e l’abbandono del padre aderente al nazismo. Dal 1939 la madre si trasferì ad Arnhem, in Olanda, sperando di poter evitare l’arrivo dei tedeschi. Qui Audrey studiò danza e frequentò il conservatorio ma nel 1940 con l’invasione tedesca cambiò il suo nome in Edda Van Heemstra sperando di sfuggire da eventuali rastrellamenti. Partecipò come ballerina a spettacoli organizzati segretamente per raccogliere fondi per il movimento di opposizione al nazismo. L’anno più difficile fu il 1944 e Audrey per la malnutrizione ebbe gravi problemi di salute.

Il figlio Luca Dotti ha raccontato le difficoltà di quei terribili momenti al giornalista statunitense Robert Matzen che li ha riportati nella biografia pubblicata nel 2019, “Dutch Girl: Audrey Hepburn and World War II”. La sua famiglia nascondeva nella loro casa un soldato inglese, e lei faceva la staffetta per i partigiani. Compiva 16 anni Audrey quando i Paesi Bassi furono liberati e lei ricordò così quel giorno: «L’incredibile sensazione di conforto nel ritrovarsi liberi, è una cosa difficile da esprimere a parole. La libertà è qualcosa che si sente nell’aria. Per me, è stato il sentire i soldati parlare inglese, invece che tedesco e l’odore di vero tabacco che veniva dalle loro sigarette».

Audrey Hepburn, Audrey Hepburn in SABRINA con William Holden

Audrey Hepburn in SABRINA con William Holden

Dopo la guerra la madre si trasferì a Londra dove Audrey poté frequentare corsi di danza, che però dovette abbandonare a causa del suo fisico troppo fragile. Così Audrey decise di diventare attrice e nel 1948 interpretava una hostess in un documentario in bianco e nero: “Nederlands in zeven lessen” (L’olandese in sette lezioni). Apparve in diversi musical teatrali finché nel 1951 girò il suo primo film: “One Wild Oat” per la regia di Charles Saunders, nel ruolo di una centralinista.

Seguirono ruoli minori e durante le riprese di “Vacanze a Montecarlo” fu notata dalla scrittrice Colette che la volle come protagonista dell’adattamento teatrale del suo romanzo “Gigi” che andò in onda a Broadway nel 1951. Audrey vinse il premio “Theatre World Award” poi nel 1952 girò il film “Secret People” nel ruolo di una ballerina.
Il suo primo successo internazionale nel mondo del cinema fu la parte della principessa Anna nel film “Vacanze romanedel 1953 che le valse l’Oscar come migliore protagonista. Il regista William Wyler l’aveva scelta per il suo sorriso e la sua fresca bellezza ma, essendo ancora poco conosciuta nel mondo del cinema, le aveva affiancato un attore più famoso: Gregory Peck. Girando in moto per le vie di Roma, libera dal suo ruolo di principessa, curiosa e sorridente, Audrey fini per conquistare un vasto pubblico e per avere tante nuove opportunità.

Ottenne infatti un contratto per sette film con la Paramount Pictures ed ebbe il ruolo di protagonista nel film “Sabrina” diretto da Billy Wilder con Humphrey Bogart e William Holden, ottenendo una nuova candidatura per l’Oscar.

Nel 1954 Audrey torna al teatro come protagonista del dramma “Ondine” insieme all’attore e regista Mel Ferrer con cui si sposò il 25 settembre 1954. Ebbero un figlio Sean ma divorziarono nel dicembre 1968. Nel 1955 ottenne dalla giuria del Golden Globe l’Henrietta Award come miglior attrice.

Audrey Hepburn e Fred Astaire in CENERENTOLA A PARIGI

Recitò poi nel 1956 in “Guerra e pace” nel ruolo di Natascia e nel 1957 in “Cenerentola a Parigi” è una commessa di libreria che diventa modella grazie ad un fotografo che ne è innamorato. Si tratta di una commedia musicale dove Audrey potè realizzare il suo sogno di ballare insieme con Fred Astaire, il fotografo del film.

Sempre in quell’anno girò “Arianna” diretto da Billy Wilder con Gary Cooper e Maurice Chevalier. Arianna è la figlia di un investigatore che, cercando di salvare un miliardario noto dongiovanni, finisce per innamorarsene.
Nel 1959 girò “Verdi dimore” diretto dal marito Mel Ferrer. È la storia di Rima, una ragazza cresciuta nella giungla, che si innamora di un viaggiatore, Abel, Anthony Perkins.

Sempre in quell’anno in “La storia di una monaca” di Fred Zinneman, Audrey interpreta una suora infermiera in Congo che, dopo 17 anni continua la sua opera anche dopo aver dimesso il velo. Ottenne così la sua terza nomination all’Oscar. L’anno seguente in “Gli inesorabili”, film western di John Huston, interpreta una giovane mezzosangue che Burt Lancaster salva dagli Indiani.

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