Ita, scontro sulla vendita 
e gli advisor fan festa

Oscurata dalle tragiche notizie che arrivano dalla guerra in Ucraina, la brusca fine del primo consiglio d’amministrazione di Ita è passata quasi inosservata. Ita è la “compagnia di bandierina” nata dalle ceneri di Alitalia e controllata al cento per cento dal ministero dell’Economia, che conta di venderla a privati il più presto possibile.

Altavilla, Aereo Ita

Aereo Ita

All’atto della sua nascita (novembre 2020) il governo aveva promesso periodiche comunicazioni sullo stato della società e sull’iter di privatizzazione, ma così non è stato. Anzi. Adesso vengono accompagnate dal silenzio perfino le dimissioni presentate in blocco a fine marzo da 6 consiglieri su dieci. La versione ufficiale del presidente Altavilla è che il vecchio Cda aveva ormai esaurito il suo compito, cioè quello di mettere in pista il vettore, mentre adesso «Ita è entrata nella seconda fase, che ha come traguardo la privatizzazione».

In realtà, a mettere fine al Cda insediato all’epoca del secondo governo Conte sarebbero stati i contrasti sul futuro della compagnia e sulla sua privatizzazione. Lo scontro sotterraneo tra Alfredo Altavilla, il presidente operativo nominato dal governo Draghi a giugno dell’anno scorso per affiancare l’amministratore delegato Fabio Lazzerini e accelerare la privatizzazione esaminando a fondo l’offerta di Msc-Lufthansa arrivata a fine gennaio. Ma se Altavilla è lo sponsor di questo accordo, Lazzerini guarda con favore all’ipotesi alternativa: Air France – Klm.

Altavilla, Alfredo Altavilla

Alfredo Altavilla

E così in Cda è esploso lo scontro sugli otto milioni di euro

deliberati dalla compagnia aerea il 31 gennaio scorso a favore di nuovi advisor indicati da Altavilla, che si sommano ai consulenti a suo tempo nominati dal Tesoro (Equita e Gianni & Origoni) con l’incarico di gestire la privatizzazione.    

Per capirne di più bisogna dare un’occhiata ai nuovi consulenti, cioè Jp Morgan e Mediobanca per la parte finanziaria e Grande Stevens e Sullivan & Cromwell per quella legale. E la chiave sembra lo studio legale Grande Stevens, perché è quello che per anni ha seguito la famiglia Agnelli e la Fiat, prima, e poi la FCA guidata da Sergio Marchionne con il suo braccio destro. Cioè con Alfredo Francavilla, che adesso per vendere Ita ha voluto avere accanto un gruppo di avvocati di stretta fiducia.