Il destino di Conte
nelle mani della Raggi

In tour elettorale a Roma, accanto alla sindaca Raggi, Giuseppe Conte si lancia: «Per Roma ha lavorato bene, merita il bis». Giudizio azzardato, visto lo sfascio della capitale e il suo degrado quotidiano che è sotto gli occhi di tutti.

Tour elettorale a Roma, Giuseppe Conte

Giuseppe Conte

Ma l’ex premier, alla sua prima prova elettorale da presidente di Cinquestelle, deve rincuorare una base delusa e smarrita dopo i litigi, le spaccature e le giravolte del gruppo dirigente.

Gli elettori, che cinque anni fa portarono trionfalmente la Raggi in Campidoglio, adesso sono in fuga. Il M5S ha avuto difficoltà a presentare le liste perfino nei 26 Comuni che aveva conquistato nel 2016. E la situazione peggiore sembra proprio quella romana, dove il Movimento non è riuscito nemmeno a presentare un candidato per le suppletive di Primavalle, collegio vinto a man bassa nel 2018.

Conte sa perfettamente che il suo destino di leader adesso dipende in buona parte dal risultato delle amministrative nella capitale, e quindi, deve fare propaganda per evitare che la candidatura Raggi si trasformi in un disastro.

Tour elettorale a Roma, Virginia Raggi

Virginia Raggi

Secondo gli ultimi sondaggi, due terzi degli elettori romani diserterebbero le urne, e tra quelli che andranno a votare c’è un buon quaranta per cento di indecisi. Il candidato del centrodestra, Michetti, per quanto debole e in calo di consensi, è comunque in testa e non dovrebbe avere problemi al primo turno. Quindi, salvo sorprese, andrà al ballottaggio.

Il problema è che sul fronte opposto ci sono tre candidati che pescano nello stesso serbatoio elettorale di centrosinistra. Con la Raggi che, sottraendo voti a Gualtieri (Pd), potrebbe escluderlo dal secondo turno. In tal caso, la partita per il Campidoglio se la giocherebbe Calenda che corre da solo, perché l’allora segretario Dem Zingaretti non lo volle appoggiare in vista di un accordo su un candidato Pd-Cinquestelle.

Ma una vittoria di Calenda terremoterebbe il Partito Democratico mettendo a rischio proprio quell’alleanza con il M5S su cui anche il segretario Letta ha disegnato il futuro del partito.

Insomma, un pasticcio che alla fine anche Conte potrebbe pagare a caro prezzo. Intanto però è costretto a sostenere la sindaca pentastellata invitando a votarla, perché ha «lavorato bene per Roma» e «merita il bis».