Bilancio Alitalia
Crisi e misteri

Il caso si tinge di giallo. Il mistero avvolge il bilancio Alitalia. I potenziali acquirenti sono 18. Nell’elenco figurano tutti i big europei del trasporto aereo: Lufthansa, Air France-Klm, British, Ryanair, Easy Jet e perfino Ethiad, la società di Abu Dhabi che due anni fa aveva assunto il controllo dell’ex compagnia di bandiera italiana, acquistando il 49 per cento. Adesso i 18 che hanno manifestato interesse per l’ex compagnia aerea di bandiera avranno tempo fino a metà luglio per formulare offerte d’acquisto non vincolanti e fino al 31 ottobre per quelle definitive.

Aereo Alitalia

Aereo Alitalia

Ma non si capisce come potranno farlo, visto che i dati della società sono avvolti nel mistero. A metà aprile di quest’anno doveva essere presentato il bilancio Alitalia 2016. Adesso se ne sono perse completamente le tracce. Rispondendo a un’interrogazione parlamentare sull’argomento, il ministro Carlo Calenda ha sostenuto che il bilancio non è stato pubblicato perché non è stato approvato. Non ha voluto dare altre spiegazioni. A fornire tutte le informazioni sui conti – si è limitato ad aggiungere – saranno direttamente i commissari straordinari che – come prevede la legge – dopo sei mesi dovranno riferire sulla situazione patrimoniale della compagnia aerea.

Un po’ poco visto che adesso i 18 pretendenti dovranno avere accesso alla cosiddetta “data room”, insomma avranno diritto a conoscere la situazione patrimoniale e contabile della società.

A questo punto Ugo Arrigo, economista all’Università Bicocca, ha posto attraverso “Lavoce.info” la domanda chiave: «Perché la situazione economica di Alitalia si è così aggravata nel corso del 2016 e nella prima metà del 2017, tanto da portare alla dichiarazione d’insolvenza e al commissariamento?»  Eppure – osserva il professore – l’ultimo anno e mezzo è stato un periodo eccezionale per il trasporto aereo: la domanda ha continuato a crescere anche nel nostro Paese a tassi elevati, il prezzo del petrolio è ai livelli minimi e le altre compagnie aeree hanno realizzato profitti che non si vedevano da prima della crisi, prodotta dagli attentati alle torri gemelle sedici anni fa.

Resta allora da chiarire perché la crisi di Alitalia, in uno scenario di mercato così favorevole, si è aggravata sino al dissesto. A quanto ammontano le sue perdite nel periodo e a cosa sono dovute esattamente. In mancanza del bilancio Alitalia 2016 queste domande restano senza risposta. 

Carlo Calenda

Carlo Calenda

Evidentemente si vuole nascondere qualcosa. Girano voci su un grosso credito vantato da Alitalia nei confronti di Ethiad, in seguito alla vendita di alcuni slot (i permessi aeroportuali di decollo e atterraggio), si sa che il leasing degli aerei era troppo alto, come eccessivi erano i costi del carburante. Infatti i commissari stanno limando tutti i costi. Ma ci deve essere ben altro dietro il dissesto di Alitalia, che adesso rischia di dover fermare alcuni voli su richiesta di fornitori che non ha pagato. Lo prevede l’articolo 802 del codice della navigazione: «Chi non paga le gestioni aeroportuali si vede ritirare la licenza di volo». I commissari dovranno allora  ricorrere al giudice e chiedere la “protezione fallimentare” per bloccare le richieste dei creditori evitando la messa terra degli aerei. Lo hanno appena fatto a New York, dove la compagnia rischia di vedersi bloccare tutti i collegamenti da e per l’Italia.